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Rende, cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan

Accolte anche le richieste dei consiglieri Principe, Talarico e Beltrano. Manna: «Un segnale preciso alla politica nazionale»

Pubblicato il: 30/03/2021 – 11:56
Rende, cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan

RENDE I Consiglieri Comunali di Rende, Sandro Principe, Mimmo Talarico e Francesco Beltrano, hanno chiesto la votazione dell’Ordine del Giorno nel corso dell’ultimo Consiglio comunale l’impegno «del signor Sindaco, avv. Marcello Manna, a portare all’attenzione del Presidente del Consiglio, del Ministro degli Esteri, dell’ONU, dell’Unione Europea e di tutte le organizzazioni politiche impegnate a tutelare la libertà e l’autodeterminazione di popoli, nonché delle organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali affinché, ognuno per la propria competenza, si adoperi: al riconoscimento del diritto del popolo curdo di conseguire pacificamente l’obiettivo della creazione di uno stato indipendente e sovrano sui territori ove esso è insediato, onde evitare ulteriori sacrifici di decine di migliaia di vite umane (stimate ad oggi in circa 30000);  Per la tutela dei diritti inalienabili dei cittadini nell’ambito di tutti gli stati che si affacciano sul mar Mediterraneo; Per sollecitare, dopo ventidue anni di reclusione, la liberazione del signor Ocalan; Perché lo Stato italiano recuperi il suo naturale ruolo di protagonista nello scenario geo-politico del mar Mediterraneo, per favorire la pacifica convivenza dei popoli e per tutelare gli interessi italiani ove legittimamente operanti». 

Cittadinanza onoraria

Una richiesta accolta pienamente perché proprio ieri il sindaco di Rende, Marcello Manna, e tutto il Consiglio ha votato a favore del conferimento della cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan. «Abbiamo inteso rimarcare l’attenzione sui diritti civili – ha sottolineato il sindaco e pensiamo sia un atto dovuto sottolineare come gli stessi diritti umani siano negati in Turchia. Rende manda oggi un segnale preciso alla politica nazionale che mai ha affrontato realmente tale problematica». 

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