Il Covid “impoverisce” il Comune di Reggio: calo delle entrate di 100 milioni pro capite

REGGIO CALABRIA Due miliardi di mancate entrate per 13 fra le principali città italiane. Questo sarebbe il “buco” prodotto dall’emergenza Covid nelle casse pubbliche secondo un’analisi condotta da Crif Ratings sui bilanci consuntivi 2019 di Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina e Cagliari. Insieme rappresentano il 25% delle entrate correnti del totale dei Comuni italiani. Le maggiori difficoltà con cui tutti gli enti territoriali si sono e si dovranno confrontare saranno il mancato incasso di tasse e tributi (Imu, Irpef, Tari, imposta di soggiorno), di entrate extratributarie (vendita di beni e servizi, multe, dividendi) e di permessi per costruire. Secondo le stime di Crif Ratings, la difficoltà di incasso delle entrate si traduce in una cifra di circa 2 miliardi di euro per i Comuni presi in esame. A Reggio Calabria la stima è di 100 milioni (la più bassa dei 13 Comuni presi in esame) di euro pro capite. Cifra altissima, che “consola” solo se paragonata all’ammontare di città come Venezia, dove l’ammanco è di ben 460 euro pro capite.
Questo anche perché la maggiore sofferenza del periodo si è riversata sui comuni a forte vocazione turistica o nei Comuni che beneficiavano di partecipazioni in società, che garantivano un flusso certo di dividendi, senza dimenticare le città che vivevano invece una fase florida per quanto riguarda l’attività edilizia. All’interno dei due estremi, nelle altre città i mancati incassi pro capite ammontano a 111 euro per Messina, 121 per Palermo, 129 per Bari, 155 per Napoli, 159 per Cagliari, 182 per Genova, 196 per Torino, 207 per Roma, 248 per Bologna, 371 per Firenze e 417 per Mil