CATANZARO La vertenza del Sant’Anna Hospital ha trovato una parziale conclusione con l’accreditamento della struttura sanitaria (seppure condizionato agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria “Cuore Matto”, «da cui emergerebbe – si legge nel decreto firmato dal commissario alla Sanità Guido Longo – una gravissima truffa ai danni dell’Asp di Catanzaro»). Ma è tutt’altro che conclusa. Secondo quanto è stato possibile apprendere, infatti, il management della clinica avrebbe deciso di passare al contrattacco nei confronti dell’Azienda sanitaria di Catanzaro e di chiedere un risarcimento per le modalità con le quali è stata gestita la crisi.
Il “Sant’Anna” avrebbe depositato un atto di citazione davanti al Tribunale di Catanzaro nei confronti dell’Asp e, per le loro responsabilità, nei confronti dei tre commissari, per una cifra variabile fino a un massimo di 100 milioni di euro nel caso in cui la struttura dovesse cessare le proprie attività.
Nel mirino della richiesta vi sarebbe il comportamento dei commissari dell’Asp, ritenuti responsabili di uno stallo che va avanti da mesi e ha messo a rischio la sopravvivenza della struttura e il lavoro dei suoi dipendenti.
All’Azienda rimanda anche l’atto conclusivo (o, almeno, così si immagina) di Longo. Il commissario, infatti, precisa che l’Asp «è tenuta ad accertare la compatibilità con il fabbisogno predeterminato dalla programmazione regionale nonché con gli specifici fondi aziendali».
In particolare sono stati autorizzati e accreditati: 20 posti letto in Cardiochirurgia; 25 in Cardiologia ed Emodinamica; 4 per Utic; 10 in Terapia intensiva; 20 per Chirurgia vascolare; 6 posti letto più uno di day hospital per Riabilitazione. Il Sant’Anna è fermo da quasi quattro mesi; mesi di proteste e incontri in Regione. Mesi di incertezze per i dipendenti e per i pazienti in cura nella clinica.
«Come avevo previsto, all’Asp di Catanzaro il Sant’Anna Hospital ha chiesto i danni per la gestione della procedura di accreditamento dell’Utic di questa struttura sanitaria». Lo afferma, in una nota, il deputato di Alternativa c’è Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. «Ora la palla – prosegue il deputato – passa al giudice, con il rischio che l’Asp di Catanzaro, già in pesanti difficoltà, debba dare un bel po’ di soldi alla clinica. Credo che questa situazione potesse essere evitata. Perciò chiederò conto al ministro dell’Interno, da cui dipende la terna commissariale». «A mio parere l’errore di fondo – continua il parlamentare di Alternativa c’è – è stato quello di legare il “destino” del Sant’Anna agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria “Cuore Matto”, secondo un’impostazione che ritengo profondamente sbagliata. Per fortuna il commissario Longo ha posto rimedio, decretando con decisionismo l’accreditamento dell’Utic della clinica catanzarese». «Posto che chi ha sbagliato deve pagare, chiederò al ministro – conclude Sapia – di valutare la sostituzione dei commissari dell’Asp di Catanzaro».
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