ROMA «Il Pnrr è il cardine del progetto che consentirà la ripartenza del nostro Paese». Ne è convinta la vicepresidente della commissione infrastrutture al Senato, la senatrice calabrese di Italia Viva Silvia Vono, parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza, puntando a quella ripartenza che sarà realizzabile colmando quel divario territoriale che attanaglia il Sud. L’attenzione della senatrice si concentra sulle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” che lega il sistema infrastrutturale agli obiettivi del Green-Deal.
Il grande obiettivo è quello di un’Alta velocità vera e uguale per tutto il Paese ma, per farla, è necessario superare qualificazioni fuorvianti come l’accezione “light” o confondere l’AV con la semplice velocizzazione. La stessa Silvia Vono, individua, invece, come azioni da percorrere «quei progetti che consentano non solo la riduzione dei tempi di percorrenza ma anche stessi servizi per tutte le tratte con vetture adeguate a garantire viaggi confortevoli e sicuri. Perché l’AV per il Mezzogiorno non può essere solo annunciata ma contestualizzata sui territori». Un nodo cruciale nella riflessione della senatrice renziana fa riferimento al Ponte sullo Stretto di Messina: «Per completare il corridoio Scandinavo-Mediterraneo bisogna avanzare nelle opere prioritarie, come la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera strategica che permetterebbe di rendere economicamente sostenibili gli investimenti necessari per le grandi infrastrutture come appunto l’AV. Solo così si potrà valorizzare il ruolo dei porti e collegare alla rete centrale gli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria per attrarre nuovi investimenti».
Un’ultima considerazione riguarda la digitalizzazione considerato che il settore della mobilità è fortemente interessato dal fenomeno dello sviluppo di nuovi strumenti tecnologici, per questo motivo Vono, responsabile nazionale Iv per le aree interne, ritiene necessario che si garantisca «l’accesso ad internet su tutto il territorio nazionale estendendo l’accesso a internet in banda ultra larga, incentivando l’uso della fibra e di nuove tecnologie di 5G».
Se con il PNRR si avvieranno progetti validi lo shock economico sarà possibile, e per questo motivo – conclude Silvia Vono – «dovremo raccogliere la sfida della competizione globale dimostrando al mondo che l’enorme patrimonio di civiltà, i valori e le eccellenze che possediamo può superare il gap del passato».
L’altro esponente calabrese di Italia Viva al Senato, Ernesto Magorno, spiega di voler capire a fondo quali siano i progetti per il Meridione. «Sono due gli aspetti, emersi dal confronto tra i sindaci aderenti al Recovery Sud, su cui voglio porre l’accento e che mi portano ad annunciare anche a nome loro la mia astensione – dice Magorno –. Il primo riguarda le risposte da dare nell’immediato ai cittadini. È chiaro che i fondi del Recovery, pur rappresentando una potenziale svolta, non hanno risvolti immediati. Per questo chiediamo un’azione concreta che possa dare respiro e fiducia ai tanti cittadini da troppo tempo fermi a causa della crisi. Il secondo è che le linee di cui stiamo discutendo sono ancora troppo generiche. Come già sancito dalla Camera dei Deputati nella Relazione della quinta Commissione, il Recovery Fund deve essere destinato ed utilizzato al fine di realizzare la coesione sociale, economica e territoriale del nostro Paese, in ossequio all’art. 117 della Costituzione. La Rete Recovery Sud ha chiesto, per questo motivo, di redistribuire i fondi del Pnrr secondo i criteri in base ai quali sono stati stanziati dall’Europa: popolazione, inverso del Pil pro capite e tasso di disoccupazione. Secondo questi parametri al Sud dovrebbe andare almeno il 68% del Recovery Plan. Apprezziamo l’attenzione della Ministra Carfagna, che ha ricevuto e ascoltato una nostra delegazione, ringraziamo la sottosegretaria Nesci che ci ha ascoltato. E siamo felici di aver avuto la disponibilità di un incontro anche da parte della ministra Bonetti. I sindaci del Recovery Sud, però, per avere fiducia del Governo attendono misure concrete e sono pronti a mobilitarsi per chiedere che sia dato al Sud ciò che spetta al Sud. In attesa di valutare nel merito i provvedimenti che saranno assunti dall’Esecutivo ribadisco la mia volontà di astenermi».
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