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Covid, peggiora il dato dei positivi. E aumentano i vaccini agli “altri”

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe sui contagi. E i numeri sulla campagna: il 18,3% delle dosi somministrato alla categoria “altro”

Pubblicato il: 01/04/2021 – 13:00
Covid, peggiora il dato dei positivi. E aumentano i vaccini agli “altri”

CATANZARO Nella settimana 24-30 marzo è peggiorato l’indicatore dei “casi attualmente positivi per 100.000 abitanti”, attestatosi a 549, con un aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente del 15,5%. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe con analisi su andamento epidemia, forniture e somministrazioni vaccini in Calabria. Nello stesso periodo, sono giunti sopra la soglia di saturazione i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 (42%).
Sul fronte vaccinale, la percentuale di popolazione calabrese che ha completato il ciclo è pari al 4,4% (Media Italia 5,3%); quella di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 20,7% (Media Italia 28,8%) mentre la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha ultimato la somministrazione delle dosi è pari al 2,7% (Media Italia 1,8%).
Alta, secondo il monitoraggio di Gimbe, la percentuale di dosi di vaccino somministrate alla categoria “Altro” nella fascia di età 16-69 che è pari al 18,3% contro una media nazionale dell’8,7% per un totale. Le dosi somministrate in questa categoria e nella stessa fascia di età sono 47.264.

Ritardi e polemiche: il punto sui vaccini

Rispetto ai vaccini si registrano ritardi e difficoltà logistiche nella somministrazione delle dosi e polemiche, ma nessun problema di approvvigionamento. In Calabria la campagna vaccinale anti Covid 19 procede tra varie problematiche che si riflettono nel dato dell’ultimo monitoraggio online del governo, aggiornato a questa mattina alle ore 6, che vede la Calabria sempre ultima in Italia nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate. Il rapporto relega la regione in fondo alla classifica con l’81,1% nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate (che sono, rispettivamente, 323.990 e 262.881): la media nazionale è distante quasi 10 punti percentuali (90,7). Ieri l’andamento della campagna vaccinale è stato al centro della riunione dell’Unità di crisi della Regione: dalla seduta è emerso che in Calabria non c’è al momento un problema di approvvigionamento. L’arrivo dei vaccini sta avvenendo senza particolari intoppi e un ulteriore carico è atteso nel periodo pasquale. Le criticità riguardano le difficoltà di accesso delle categorie al momento aventi diritto, come gli anziani, gli over 80 e le persone con fragilità, alle piattaforme di prenotazione e la capacità logistica limitata dei centri vaccinali finora allestiti, in numero tra l’altro ancora insufficiente: per questo si è stabilita l’istituzione di tre nuovi hub, a Catanzaro, Corigliano Rossano (Cosenza) e Siderno (Reggio Calabria), e si è decisa la definizione di una convenzione con la Croce Rossa che metterà a disposizione il proprio personale. Si sta lavorando anche a un protocollo con i farmacisti e odontoiatri.

La polemica sui presunti furbetti

A tenere banco è anche la polemica su presunti “furbetti” che avrebbero scavalcato le liste di prenotazione ottenendo un vaccino destinato invece alle categorie al momento ritenute prioritarie: nei giorni scorsi il capogruppo dell’Udc alla Regione, Giuseppe Graziano, ha chiesto alle autorità sanitarie regionali una verifica per capire chi si nasconda dietro la voce “altro” che compare nei report sul numero dei vaccinati in Calabria (e che nell’ultimo monitoraggio supera le 68mila unità).

Di Natale: «Si faccia luce sulle 66mila fiale»

Anche il consigliere regionale Graziano Di Natale sottolinea l’anomalia nelle somministrazioni: «Come se non destasse già abbastanza sospetto che in Calabria ci sarebbero ottantamila fiale circa registrate sul portale nazionale e probabilmente mai somministrate per i fatidici richiami agli aventi diritto, apprendo dal consueto report, consultabile sul sito del Governo Italiano, che nei dati inerenti la nostra regione ci sono più di sessanta seimila fiale inoculate sotto la voce “Altro” senza specificare nessuna categoria, tantomeno soggetti fragili. Ritengo questo un fatto gravissimo sul quale pretendo immediatamente chiarezza da parte della giunta regionale». «Chi sono gli altri – si chiede Di Natale –? Cosa sta succedendo? Penso, da un punto di vista istituzionale e umano, che avere chiarezza, a seguito delle nostre denunce su presunte zone d’ombra nella gestione delle vaccinazioni, sia lecito».
«Auspico – conclude – che venga fatta luce sullo strano caso delle sessantasei mila fiale somministrate ad altri. Sarebbe inaccettabile per i Calabresi costretti a vaccinarsi fuori provincia, o ancora in attesa della prima dose, pensare che siano al palo per far spazio agli amici degli amici. Da rappresentante del territorio, che tutelo, pretendo risposte immediate e, qualora non arrivino, sono pronto, appena possibile, ad azioni eclatanti per tutelare il diritto alla salute dei calabresi. Sono stanco di questo modo di gestire la cosa pubblica e rompendo il tono istituzionale finora avuto mi ribello a tutto ciò».


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