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‘Ndrangheta nel Vibonese, omicidio boss Patania: tre condanne a 30 anni in appello

Riformata la sentenza del 10 aprile del 2018 per Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Francesco La Bella

Pubblicato il: 01/04/2021 – 23:05
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta nel Vibonese, omicidio boss Patania: tre condanne a 30 anni in appello

CATANZARO Riformata in Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro la condanna emessa  il 10 aprile del 2018 nei confronti degli imputati ritenuti esecutori e mandanti dell’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania, avvenuto il 18 settembre del 2011 all’interno della stazione di rifornimento con annesso ristorante “La Valle dei Sapori” nella Valle del Mesima.

La sentenza

Sono stati condannati a 30 anni, infatti, Rosario Battaglia, 37 anni, Rosario Fiorillo, 32 anni, e Francesco La Bella di 48 anni. Tutti e tre erano invece stati condannati all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Catanzaro. Reato estinto, invece, per Michele Pietro Russo, per intervenuta prescrizione mentre è stata confermata l’assoluzione per Salvatore Tripodi. Agli imputati è stata riconosciuta dai giudici, presidente Gabriella Reillo e a latere Francesca Garofalo, l’aggravante per la modalità mafiosa, oltre alle attenuanti generiche. 

Le dichiarazioni di Raffaele Moscato

Oltre alle accuse mosse dalla Dda di Catanzaro, sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Raffaele Moscato di Vibo Marina, killer dei Piscopisani – che ha confessato di aver materialmente eseguito l’omicidio insieme a La Bella – a consentire di avvalorare la tesi accusatoria già scaturita dalle indagini.  Moscato, giudicato con il rito abbreviato, ha raccontato nei particolari l’organizzazione dell’omicidio del boss, assassinato per ritorsione dell’uccisione dell’agricoltore di Piscopio Mario Michele Fiorillo, parente di Rosario Fiorillo e Rosario Battaglia.

L’omicidio e la “guerra”

Secondo quanto ricostruito, ad mettere in piedi il blitz di morte sarebbero stati Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Salvatore Tripodi (ma quest’ultimo è stato assolto), mentre Rosario Fiorillo e Michele Russo erano  accusati di aver prelevato i killer una volta ultimata l’azione di fuoco. È stato proprio l’omicidio del boss Patania ad innescare una vera e propria guerra di mafia fra il clan Patania ed i Piscopisani conclusasi solo dopo gli arresti effettuati – nell’ambito di un operazione della Dda di Catanzaro – nell’ottobre del 2012. (redazione@corrierecal.it)

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