REGGIO CALABRIA «Al lavoro sulla campagna vaccinale. Troppi punti oscuri. C’è bisogno di trasparenza. Da più parti emergono difficoltà, volte a garantire l’inoculazione del siero immune alle categorie più vulnerabili».
È quanto afferma il presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta, Antonio De Caprio, che ha convocato l’organismo consiliare il prossimo 7 aprile, al fine di audire il commissario ad acta alla sanità, Guido Longo, il dirigente vicario del dipartimento Tutela della salute, servizi sociali e socio sanitari, Giacomino Brancati, e il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid, Fortunato Varone. Al simposio, sono stati invitati il presidente della Commissione Sanità, Sinibaldo Esposito, e il presidente dell’assemblea legislativa calabrese, Giovanni Arruzzolo.
«Lo scopo della commissione – ha affermato De Caprio – è quello di ascoltare e cristallizzare unità di intenti per sopperire alle criticità. Gli interrogativi sono molti, soprattutto riguardo all’utilizzo di oltre 52 mila dosi di vaccino anti Covid per una generica categoria “Altro’’ (oggi sono circa 66mila, ndr). Ma altri chi? A chi sono state iniettate le dosi? È questo il quesito, rispetto al quale chiedo la verità, così come sull’utilizzo delle fiale di vaccino. Il tutto – ha continuato il presidente dell’antimafia regionale – al solo scopo di rendere trasparente una modalità di impiego dei sieri che vada nella direzione giusta: la tutela della salute dei cittadini. Troppe le anomalie riscontrate e numerose le incongruenze, rispetto al modo di trattare la materia. Ecco perché ho deciso di convocare la commissione. Continuo a lavorare. Non mi fermerò fino a quando la verità non verrà a galla».
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