LAMEZIA TERME Sono dati shock quelli emersi dal questionario da Fem.In Cosentine in lotta su molestie e violenze subite dagli studenti all’Unical. Il 68% di questi ha risposto che non si sente sicuro nell’ateneo.
Sul tema sono intervenute a Buongiorno Regione di RaiTre Calabria, Jessica Cosenza di Fem.In e la docente Giuliana Mocchi.
«Il nostro – dice Jessica Cosenza – non vuole essere una gogna mediatica ma un processo di autocoscienza e autodeterminazione, per far emergere alcune questioni e far rendere conto le studentesse e gli studenti che sono cose che accadono nel Campus, non è sbagliata chi riceve le molestie ma chi le commette. Ci chiediamo qual è il ruolo dell’Unical in questa storia. Questi avvenimenti non sono una novità, sono già noti all’Ateneo e per quanto non ci fossero segnalazioni dirette da parte delle studentesse, gli organi a cui segnalare sono troppo interni all’’Università: è normale che ci si vergogni e si abbia timore di denunciare, a prescindere da quanto sia già difficile per una donna denunciare molestie o violenze».
«Abbiamo attivato uno sportello antimolestie – spiega la professoressa Giuliana Mocchi nel riferire il lavoro del comitato unico di garanzia e del comitato pari opportunità – aperto dal 2008 al 2016, anni in cui abbiamo registrato picchi di frequenza, di ragazze che volevano avviare percorsi di facilitazione al mondo del lavoro. Quanto sostiene Jessica Cosenza è vero. Le donne devono prendere la parola, essere determinate. Noi possiamo essere un presidio e accompagnare, e lo abbiamo fatto, ma dobbiamo fare molto altro ancora».
L’approfondimento di Rai Tre Calabria mostra anche la testimonianza di una studentessa che riferisce di molestie ricevute durante un esame «a porte chiuse e senza testimoni. Ho avvertito sensazioni di rabbia mista a impotenza, ero stata avvisata che importunava le studentesse».
«Che lo sportello contro le molestie sia bloccato dal 2016 mi sembra allucinante. Siamo a conoscenza – conclude Jessica Cosenza – di situazioni di docenti e amministrativi segnalati e ben noti al rettorato. Quelle persone rimangono al loro posto o vengono spostati in altri uffici come se non avessero più contatti con altri esseri umani. La psiche e l’emotività della studentessa colpita da molestie è importante, ma lo è anche la prevenzione che passa dal sospendere professori e amministrativi».
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