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Consiglio comunale annullato a Crotone. Chiesto l’intervento del prefetto

Nove consiglieri vogliono vederci chiaro. L’ipotesi è «un tentativo di estromettere l’opposizione dall’amministrazione»

Pubblicato il: 02/04/2021 – 21:16
Consiglio comunale annullato a Crotone. Chiesto l’intervento del prefetto

CROTONE L’amministrazione comunale di Crotone annulla la seduta del consiglio comunale convocata per lo scorso 31 marzo e nove consiglieri di opposizione chiedono l’intervento del prefetto pitagorico. Ufficialmente la seduta del Consiglio era stata annullata per motivi di sicurezza, considerato il passaggio della Calabria in zona rossa. Tra le motivazioni era stato anche rilevato che i punti all’ordine del giorno della seduta potevano essere prorogati. Motivazioni che non hanno convinto i rappresentanti dell’opposizione che, invece, hanno pensato ad una scelta di opportunità riconducibile a due precise motivazioni: l’amministrazione ha problemi di maggioranza e i punti all’ordine del giorno non erano stati valutati per la carenza di documentazione. Secondo l’opposizione la maggioranza temeva di non avere i numeri in Consiglio per approvare i punti all’ordine del giorno. Secondo i rappresentanti dell’opposizione, quindi, la questione della sicurezza sarebbe stata una scusa per non celebrare il Consiglio il 31 marzo scorso, annullarlo per riconvocarlo quando la situazione all’interno della maggioranza fosse meno problematica. I consiglieri Marisa Luana Cavallo (Lega), Andrea Devona (Democratici progressisti), Andrea Tesoriere (Fratelli di Italia), Antonio Manica (Forza Italia), Danilo Arcuri (Città di tutti), Enrico Pedace (Consenso), Fabrizio Meo (Città Libera), Giuseppe Fiorino (Crotone normale) e Mario Megna (Gruppo misto) hanno deciso di scrivere al prefetto pitagorico: «Prendiamo atto con sconcerto ed indignazione dell’improvviso dietrofront che ha portato alla “sconvocazione” da parte del Presidente Greco, del Consiglio Comunale che avrebbe dovuto celebrarsi nella giornata di mercoledì, 31 marzo 2021». «Uno sconcerto – si legge nel documento – acuito dall’importanza dell’ordine del giorno, con punti fondamentali che andavano dall’approvazione di debiti fuori bilancio nei confronti d’imprese, ad interrogazioni tese a svelare e cercare di porre rimedio alle gravi negligenze dell’Amministrazione in carica, ed ulteriori argomenti inerenti all’emergenza Covid la cui trattazione sarebbe stata richiesta in corso di seduta». Secondo i rappresentanti dell’opposizione, ci troviamo difronte ad “una determinazione arbitraria, strumentale ed offensiva, lesiva delle prerogative del Consiglio Comunale». Individuano nel presidente del consiglio comunale uno dei maggiori responsabili della scelta in quanto “avrebbe dovuto difendere tali prerogative», invece, “Greco ha inteso adottare questa determinazione, in assenza di qualsivoglia tipo di consultazione e senza nessun preavviso, adottando due giustificazioni che si commentano da sole l’emergenza Covid e quanto qui di seguito riportiamo testualmente: «I punti inseriti all’ordine del giorno non presentano caratteri di improcrastinabilità ed indifferibilità». «Vogliamo rammentare al presidente Greco – sottolineano – che già svariate volte il consiglio comunale, dall’inizio dell’emergenza Covid, si è riunito non in presenza ma in videoconferenza». Mentre il consiglio comunale non viene convocato «nella giornata di oggi è stato riunito il tavolo sulla crisi della Datel, in videoconferenza». Sempre secondo i nove firmatari del documento ci sarebbe stata “una poco opportuna riunione “riservata”, tenutasi giorno 30 marzo all’interno della casa comunale che avrebbe visto partecipare Sindaco, i capigruppo di maggioranza ed alcuni presidenti di commissione». L’annullamento della seduta del Consiglio, quindi, è legata alla “volontà di estromettere il consiglio comunale dalla vita amministrativa dell’ente”. «Il consiglio comunale – continuano a scrivere – rappresenta la volontà popolare e questo lo rammentiamo non a noi stessi che di una tale responsabilità siamo ben consapevoli, quanto sia al presidente del Consiglio che al sindaco Voce che di questo Consiglio sono componenti». Secondo i nove consiglieri di opposizione «la decisione che viene censurata non può essere frutto soltanto di una scarsa conoscenza delle norme da parte del presidente del Consiglio», ma si tratterebbe «una inaccettabile risoluzione strumentale alla volontà di svilire la funzione del consiglio comunale, sottraendosi alle dinamiche democratiche, riducendo l’attività di vigilanza e controllo dell’azione amministrativa, tentativo tanto più grave in quanto lo si vorrebbe concretizzare in periodo di pandemia, prendendo a pretesto la pandemia stessa.» Dopo avere ricordato che eventuali riproposizioni non saranno sottaciute i nove consiglieri hanno chiesto al prefetto «un pronto interessamento affinché venga garantita la corretta dialettica democratica e siano ripristinate, soprattutto in un momento così grave, regole e prerogative che sono un patrimonio di civiltà che non possono essere cancellate da un populismo gridato ed irresponsabile». Nel palazzo comunale si sta vivendo un clima di conflittualità che si ripercuote anche nei lavori delle commissioni. Nel pomeriggio di venerdì la maggioranza non ha partecipato ai lavori della commissione Pari opportunità nella speranza di fare saltare la seduta. Non è stato valutato il fatto che era in aggiornamento e il numero legale c’era nonostante fosse presente solo l’opposizione che ha proceduto nella discussione della modifica del regolamento della stessa commissione Pari opportunità. 

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