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Covid, 72 detenuti e 22 agenti contagiati. Fuori controllo il focolaio nel carcere di Catanzaro

L’allarme dei sindacati di polizia penitenziaria sul cluster. «Le istituzioni intervengano»

Pubblicato il: 03/04/2021 – 18:25
Covid, 72 detenuti e 22 agenti contagiati. Fuori controllo il focolaio nel carcere di Catanzaro

CATANZARO «Nella casa circondariale di Catanzaro non si arresta il focolaio e la situazione è diventata esplosiva. Da quanto appreso dagli ultimi dati forniti dall’amministrazione è salito a quota settanta il numero dei detenuti contagiati, per due dei quali si è dovuti ricorre al ricovero ospedaliero, mentre i poliziotti penitenziari positivi sono diciassette». A darne notizia è Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di Polizia penitenziaria Spp: «La campagna vaccinale va assolutamente velocizzata nelle carceri di tutto il territorio nazionale cosicché, al pari di quanto accaduto nelle Rsa, possa essere ridotto e arginato il pericolo di ulteriori focolai. Siamo ad aprile, ma soffermandoci sulla popolazione ristretta sono stati vaccinati solamente 5886 detenuti su 54.000, mentre il totale dei poliziotti penitenziari avviati alla vaccinazione è di 14916. Al fine di minimizzare i tempi e provare a recuperare il notevole ritardo, sarebbe opportuno somministrare Johnson & Johnson di cui per l’immunità è prevista una sola somministrazione rispetto ad AstraZeneca che prevede due iniezioni».
Secondo il Sinappe i numeri sono un po’ diversi. «Il numero dei contagiati – si legge in una nota – che ad oggi ammonta a 72 detenuti, 22 appartenenti al corpo di polizia penitenziaria, 1 appartenente all’area sanitaria e 1 educatore evidenziando che i numeri pare siano destinati a crescere a dismisura visto l’andamento della curva dei contagi. Già da giorni il Sinappe ha richiesto un intervento da parte dell’amministrazione centrale con l’invio di un congruo numero di personale che possa dare un decisivo supporto a quello attualmente in servizio, il quale appare falcidiato per il consistente numero di assenti. Il personale di polizia penitenziaria è “costretto” a turni prolungati, spesso indotto a supplire al poco personale sanitario, fornendo supporto ai detenuti in quarantena. Nonostante il piccolo sostegno di poche unità, che a titolo volontario sono accorsi in appoggio dagli altri istituti, la condizione non tende a migliorare. La situazione a livello sanitario rinvigorisce preoccupazioni che ogni Poliziotto già percepiva, con l’incessante inquietudine di poter portare il virus all’interno del proprio nucleo familiare. Nonostante gli interventi messi in atto dall’Amministrazione Penitenziaria Locale e il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza, non si riesce a controllare il virus che incessante continua a contaminare l’habitat penitenziario».
Per questo il Sinappe, attraverso il segretario regionale Roberto Magro, lancia un «disperato appello alle istituzioni sanitarie a livello locale e nazionale chiedendo di fornire l’opportunità di poter effettuare ciclicamente uno screening con cadenza quindicinale a tutto il personale e mettendo in atto altri interventi al fine, quantomeno, di contenere quanto più possibile i contagi, ribadendo ai superiori uffici dell’Amministrazione Penitenziaria la necessità di un supporto considerevole di Personale del Corpo per far fronte all’attuale emergenza così che si possa evitare che l’Istituto Penitenziario “U. Caridi” da isola felice qual era, si trasformi in istituto interamente Covid 19».

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