COSENZA Organici dimezzati, contagi in aumento, medici e infermieri stremati da ritmi ossessivi con cui sono costretti a convivere da un anno, da quando sono in prima linea nella lotta al Covid. Della diffusione quasi incontrollata e incontrollabile del virus in provincia di Cosenza, parliamo da settimane. Ma negli ultimi giorni, la situazione sembra essere davvero precipitata. I posti letto sono tutti occupati, c’è chi è in attesa di ricovero mentre l’Asp di Cosenza ha recentemente aumentato la disponibilità nei reparti dell’Ospedale Annunziata e negli altri presidi della provincia. Il nosocomio bruzio però è preso letteralmente d’assalto da chi necessita di cure e attenzioni e non tutti (fortunatamente) sono pazienti Covid.
I dati più allarmanti riguardano gli effetti provocati dalla rapida diffusione del virus: oltre 200 ricoveri, alcuni dei quali in rianimazione. Quanto accaduto sabato scorso nella Unità di Terapia Intensiva Coronarica di Cosenza è emblematico. Un paziente è risultato positivo e sono stati attivati tutti i percorsi e le procedure di prevenzione e sicurezza. «Le urgenze cardiologiche sono e saranno regolarmente garantite in collaborazione con l’Asp e i Presidi del Territorio», assicura l’Azienda sanitaria, ma quanto accaduto non può e non deve essere sottovalutato.
All’Annunziata resta alta la sorveglianza su tutto l’ospedale. I visi però sono segnati dalla fatica: qualcuno prova sedersi per recuperare le energie perse, qualche altro sanitario attende sconsolato e forse rassegnato l’arrivo dell’ennesima ambulanza.
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