CATANZARO Tutti assolti nel processo d’Appello bis a Catanzaro gli imputati per il fallimento della società Tesi. Il nuovo giudizio era stato deciso dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza di secondo grado riguardo all’accusa di bancarotta fraudolenta contestata dalla Procura di Cosenza agli imputati.
La Cassazione aveva annullato, tra le altre, anche le condanne di Luciano Vigna e Michelangelo Spataro, entrambi membri di una delle vecchie giunte guidate da Mario Occhiuto (si erano dimessi dopo la sentenza sfavorevole); Vigna è stato anche capo di Gabinetto della Presidenza della Regione fino a qualche settimana fa. Nel processo di Appello, erano state ridotte le condanne di Filomena Pometti, Spataro, Francesco Capocasale, Michelangelo Montagnese, Gianluca Bilotta e Luigi Vacca, tutti condannati a 2 anni e 4 mesi. Vigna, Antonio Gargano e Antonio Viapana invece erano stati condannati a 2 anni e 2 mesi. Tutti sono andati assolti nella nuova pronuncia. Il collegio difensivo era formato, tra gli altri, dagli avvocati Enzo Belvedere, Nicola Carratelli e Giuseppe Bruno.
“Tesi”, società informatica dichiarata fallita il 14 giugno 2007, secondo l’accusa, avrebbe registrato perdite economiche a partire dal 2001 fino al 2002, anni in cui si sarebbe registrato un forte declino dell’azienda. Gli organi societari non ne avrebbero impedito il declino, nonostante la funzione di controllo sulle attività della società che, secondo la Procura, non sarebbe stata esercitata con la dovuta accortezza portando alla bancarotta. Gli amministratori e i sindaci della società Tesi, furono accusati di aver provocato passività per quasi 5 milioni di euro attraverso l’effettuazione di operazioni ritenute illecite. Dopo la nuova sentenza quella storia, sul piano giudiziario, viene azzerata.
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