Ultimo aggiornamento alle 19:26
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

sanità in affanno

Covid a Cosenza: ospedali saturi, personale stremato e vaccini “rifiutati”

Sono 5.738 i casi nella provincia bruzia. Il Pronto soccorso dell’Annuziata resta affollato e le soluzioni non arrivano

Pubblicato il: 08/04/2021 – 7:27
di Fabio Benincasa
Covid a Cosenza: ospedali saturi, personale stremato e vaccini “rifiutati”

COSENZA I numeri non mentono. I casi di persone positive al Covid in provincia di Cosenza sono 5.738 (come riferisce l’ultimo bollettino regionale), un numero esorbitante se si pensa che nelle restanti quattro province calabresi i casi attivi si “fermano” a 5.600. Il personale sanitario è sotto pressione, il Covid non molla la presa e nelle ultime 48 ore l’attenzione è rivolta alle lunghe code di ambulanze con a bordo pazienti contagiati in attesa di cure e attenzioni. 5.575 positivi sono in isolamento domiciliare e dunque non affollano i reparti dei presidi impegnati a contenere i danni causati dalla diffusione del contagio, tra la virulenza delle varianti e le armi spuntate affidate a medici, infermieri, oss e personale sanitario. Al Pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza, alcune persone restano in attesa di essere allocate in reparto e altre attendono pazienti e speranzose nel pronto soccorso di Rossano. La situazione è resa particolarmente difficile dalla carenza di personale sanitario dovuta sia al blocco del turn over, che non consente nuove assunzioni, ma anche alla scarsa disponibilità di alcuni medici e infermieri a prestare servizio in un momento così delicato. Per tamponare l’emergenza, l’Azienda sanitaria provinciale ha attivato le procedure per reperire personale sanitario e inviato 50 lettere, si resta in attesa di risposte.

Appelli, incontri e (mancate) soluzioni

Le giornate scorrono veloci in corsia, tra una dimissione e un nuovo ingresso e mentre nei reparti Covid i ritmi restano frenetici e a nessuno è consentito distrarsi o rilassarsi, fuori le istituzioni si interrogano sul da farsi. In una surreale seduta della commissione sanità in Consiglio Regionale, segnata dalle assenze del commissario ad acta Longo e del Dg del dipartimento Salute della Regione, Giacomo Brancati, il consigliere De Caprio chiede alll’ing. Pasquale Gidaro (delegato dal dirigente vicario del Dipartimento Tutela della salute) se è a conoscenza delle difficoltà dell’ufficio tecnico dell’Asp di Cosenza e quali siano i tempi di durata di una istruttoria ministeriale. Lapidaria la risposta ai quesiti da parte di Gidaro: «Nell’ufficio tecnico di Cosenza non sono intervenuti potenziamenti e già negli anni scorsi non era nelle condizioni di garantire la progettazione». Per quanto riguarda invece i tempi di risposta ministeriali: «non sono tempestivi, soprattutto in questa fase dove tutti gli sforzi profusi riguardano la programmazione del Recovery fund che impegna tutti i ministeri».

L’audizione di La Regina e Mastrobuono

Fallito il tentativo di ricevere risposte immediate e confortanti nel corso della seduta della Commissione sanità, il prossimo 14 aprile nel corso della seduta della Commissione Vigilanza è stata chiesta l’audizione (salvo ripensamenti, deleghe e delegati) del commissario dell’Asp di Cosenza Vincenzo La Regina e del commissario dell’Ao di Cosenza, Isabella Mastrobuono. Ad annunciarlo, il consigliere-questore Graziano Di Natale che ha chiesto un incontro anche al prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio «per affrontare, in maniera incisiva, una preziosa discussione sull’emergenza sanitaria in continuo divenire nella Provincia bruzia». Chi ha già incontrato il commissario La Regina è l’assessore comunale di Cosenza (candidato a sindaco alle prossime elezioni) Francesco De Cicco. Accompagnato dal consigliere Pasquale Sconosciuto, De Cicco ha chiesto a La Regina «di attivare più posti letto negli ospedali dismessi della provincia e riportare l’ospedale da campo militare situato a Vaglio Lise alla sua funzione originaria». Al termine dell’incontro, gli interlocutori si sono lasciati con la promessa di rivedersi a breve per meglio comprendere modi e tempi di attuazione degli obiettivi prefissati.

La speranza

Il caos sulle vaccinazioni resta argomento rovente e di quotidiana discussone. La lotta al Covid, tuttavia, impone costante impegno e minuzioso lavoro per trovare soluzioni alternative e valide nella difficile lotta al virus. In questo senso, è incoraggiante l’utilizzo anche all’ospedale Annunziata degli anticorpi monoclonali, la nuova opzione terapeutica per la cura del Covid, in pazienti in condizioni cliniche lievi o moderate, ma con fattori di rischio, quali l’obesità, le patologie croniche importanti, i trattamenti emodialitici che possono peggiorare il quadro clinico. «L’obiettivo prioritario dell’opzione terapeutica  – ha dichiarato il direttore sanitario Angelo Barbato – è quella di bloccare la progressione della patologia e ridurre il numero dei ricoveri». La lotta al virus, tuttavia, è legata soprattutto alla campagna di vaccinazione e in questo senso si registrano anche alcune rinunce da parte di circa quaranta unità di personale sanitario in servizio a Cosenza. A confermarlo è stato lo stesso Barbato. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x