TORINO Il processo a Nevio Coral, ex sindaco di Leini, e l’inchiesta su Fabrizio Bertot, già europarlamentare, oggi segretario provinciale di Fratelli d’Italia per l’area metropolitana di Torino. Casi giudiziari risalenti al 2009/2010 che oggi sono stati rievocati dal pm Paolo Toso alla ripresa del processo di ‘ndrangheta “Fenice-Carminius” durante l’audizione di un investigatore.
L’obiettivo del rappresentante della pubblica accusa è stato, come ha spiegato lui stesso, tracciare il “contorno” della vicenda di voto di scambio che vede imputato l’ex assessore regionale Roberto Rosso. Il punto di contatto è la figura di Franco Violi, personaggio che in ambienti investigativi è considerato vicino a esponenti della criminalità organizzata nel Canavese, e che comparve ripetutamente nelle vecchie indagini.
Il testimone ha spiegato che durante la campagna elettorale per le regionali del 2019 ebbe diverse conversazioni con Rosso, da cui fu chiamato il giorno dopo il voto: «Ciao Francone, grazie di tutto». «Te lo sei meritato», fu la risposta. Violi non è indagato ma è stato citato come testimone. Rosso invece è imputato per avere fatto avere del denaro, attraverso degli intermediari, a due affiliati alla ‘ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti. Bertot era stato indagato per voto di scambio per le europee del 2009 ma la sua posizione – ha ricordato il pm – venne archiviata. Il partito Fratelli d’Italia al processo “Fenice-Carminius” è costituito parte civile.
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