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«Calabria zona arancione». L’annuncio di Spirlì su Facebook

Il governatore reggente: «Il ministro Speranza mi ha informato delle nuove misure. Bene, ma siamo ancora troppo esposti al Covid». Cosa cambia dal 12 aprile

Pubblicato il: 09/04/2021 – 17:12
«Calabria zona arancione». L’annuncio di Spirlì su Facebook

CATANZARO «Ho appena finito di parlare col Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale mi ha informato, come da prassi, che a partire da lunedì 12 aprile la Calabria torna in zona arancione». La comunicazione arriva dal governatore reggente Nino Spirlì al termine di una giornata in cui la Calabria è rimasta in bilico tra rosso e arancione.
«Il comportamento della nostra gente, il rispetto delle norme, l’aiuto delle forze dell’ordine e di tutti gli addetti alla Sicurezza, quel senso di responsabilità che abbiamo, via via, accresciuto, hanno prodotto un importante risultato», continua Spirlì in un post su Facebook. «Ciononostante – scrive ancora il presidente ff –, abbiamo consegnato al virus tante Persone Care. Troppe. E continuiamo ad essere troppo esposti agli assalti del Covid. Sono convinto che per i nostri Imprenditori, Commercianti, Artigiani, e non solo per Loro, sarà un nuovo timido inizio, che deve essere accompagnato da giusti risarcimenti che abbiamo ed ho personalmente chiesto al Governo. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. E non dobbiamo sentirci completamente al sicuro: lo saremo solo se continueremo a tutelarci l’un l’altro solidalmente».
«La nostra Regione – prosegue il post – ha delle difficoltà ultratrentennali, note e mai risolte, nel campo della Sanità. Chi oggi da lezione, ieri ha taciuto. Un silenzio assordante, mentre i ladri rubavano e mentre i conti non tornavano. Tanti chiedono conto a chi è al timone in questo tempo nemico, sapendo che il timone, loro, lo avevano consegnato ai pirati. Ma, tant’è. Questo è il gioco delle parti. La cosa importante, al di là delle volgarità e delle nequizie di puro carattere pre elettorale, è arrivare insieme ad un porto sicuro. E lo faremo».

Cosa cambia da lunedì 12 aprile

Bar e ristoranti chiusi: solo asporto

Tutti i ristoranti ma anche bar, pasticcerie e gelaterie, restano chiusi. Possono aprire esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22, e per la consegna a domicilio, per cui non ci sono limiti di orario. La vendita da asporto per bar senza cucina e simili(codice Ateco 56.3) è consentita solo fino alle 18. È vietato sostare all’interno dei locali, se non per il tempo necessario all’acquisto dei prodotti per l’asporto. È in vigore il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, da non consumarsi sul posto.

Negozi e centri commerciali

negozi possono restare aperti durante la settimana, maquelli nei centri commerciali devono chiudere nel fine settimana. I centri e le gallerie commerciali, infatti, saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Ma resteranno aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabaccherie edicole e librerie, oltre ai punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, e a lavanderie tintorie.

Servizi alla persona

In zona arancione riaprono i servizi alla persona come parrucchieribarbieri centri estetici.

Sport

Restano ancora chiuse palestre e piscine. L’attività sportiva all’aperto è consentita dalle 5 alle 22 ma anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri. Consentita anche l’attività sportiva all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati. È consentito spostarsi in Comuni limitrofi per recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, in caso di assenza di tali strutture nel Comune di residenza. È possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza. Si ricorda inoltre che per i Comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti è equiparata al territorio comunale la fascia territoriale circostante, fino a una distanza di 30 km dai relativi confini.

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