COSENZA «Nessuno si poteva immaginare una terza ondata così poderosa che ha messo in affanno la nostra struttura». Così commissario dell’Azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza Isabella Mastrobuono, ospite di Buongiorno Regione – l’approfondimento della testata regionale della Tgr Calabria – motiva la situazione di affanno in cui è entrato l’ospedale bruzio a seguito dell’alto numero di ricoveri dettati dalla nuova emergenza legata alla recrudescenza pandemica che ha investito in pieno il territorio cosentino. Sviscerando i numeri attuali, la commissaria comunica che «si è passati dai 78 posti letto destinati ai pazienti covid a 156». «Quindi un aumento straordinario – evidenzia – in pochissimo tempo e stiamo, in queste ore, provvedendo ad aprire un ulteriore reparto e abbiamo presentato una manifestazione d’interesse a cui hanno risposto sia operatori socio-sanitari che infermieri. Li stiamo contattando per allestire appunto questo nuovo reparto. Dunque stiamo facendo tutto il possibile per rispondere all’eccezionalità del momento, ma più di questo non possiamo fare». Alla domanda se c’era qualcosa che si sarebbe potuto fare per evitare l’attuale situazione, la commissaria ha risposto che non era facile prevedere tutto ciò, ma che «al limite si sarebbe potuto pensare a creare un hub in uno degli ospedali periferici fin dal primo momento».
Ritornando al quadro in cui si trova ora l’Annunziata, la commissaria sottolinea: «Stiamo intensificando al massimo le nostre capacità, ma oggettivamente la situazione è molto delicata». E sul quesito se era necessaria questa massiva ospedalizzazione dei pazienti Covid a Cosenza, Mastrobuono, è netta: «Sì, perché tutti i pazienti da noi ricoverati si trovano in una condizione di forte sofferenza polmonare. Se ci fossero state le condizioni di non ospedalizzare lo avremmo evitato».
Virus più cattivo? «I colleghi medici riferiscono che questa variante è maggiormente contagiosa per questo si sta diffondendo con maggiore vigore».
Sulla polemica della struttura ospedaliera militare poco utilizzata, la commissaria ricorda che «al momento del nostro insediamento abbiamo trovato l’ospedale da campo caratterizzato da una bassa presenza di pazienti covid. Mentre era necessario implementare le vaccinazioni di massa, per cui è stata adottata la decisione di convertirlo in hub vaccinale. Ora per rimetterlo nelle condizioni di ricoverare pazienti occorrerebbe ricostituire l’ospedale da campo che è stato spogliato di diverse professionalità inviate in altre località. E questo non si fa in pochi giorni. Ci vorrebbe del tempo e noi non lo abbiamo per cui stiamo procedendo a potenziare al massimo l’Annunziata».
Alla domanda se esiste un problema legato al personale sanitario non vaccinato all’ospedale di Cosenza e come intenda affrontare la questione, Mastrobuono replica: «Abbiamo intenzione di rispettare la legge. Anche se questa normativa è farraginosa con il passaggio di tanti enti e verifiche sull’elenco dei nominativi. Di certo però, c’è da dire che delle 40 persone che risultano non vaccinate molte non lo hanno fatto perché o hanno patologie pregresse che non permettono la vaccinazione o erano assenti al momento del loro turno vaccinale. Di queste ultime in realtà sono solo 4 o 5 che avevano scelto di non vaccinarsi, ma sono state contattate e hanno già espresso la volontà di rimodulare la decisione. Solo chi non vorrà farlo prenderemmo delle decisione conseguenti». Infine una rassicurazione. «Stiamo facendo uno sforzo straordinario per consentire implementare posti letto e personale adeguato per tutti, per cui siamo ancora in grado di garantire tutti i servizi essenziali».
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