CORIGLIANO ROSSANO La “nuova” vita dell’Asp di Cosenza. Dopo l’ondata giudiziaria che ha travolto l’Azienda, il commissario Vincenzo La Regina sta iniziando a mettere ogni tassello al suo posto, dalla riorganizzazione dell’Azienda in termini amministrativi e sanitari, agli interventi utili ad offrire risposte ai territori della provincia.
Il dirigente è intervenuto venerdì sera al talk de L’Altro Corriere Tv, Un eco dallo Jonio, per fare il punto a 360 gradi. Dallo stato di salute degli spoke della provincia all’atto aziendale «aperto» approvato giovedì scorso ed in fase integrativa, per concludere con i risultati della campagna vaccinale e l’ambizione di voler attuare un “modello Cosenza”.
«La mia è una vera e propria sfida – dice La Regina – perché l’Asp di Cosenza è un’azienda complessa per dimensione, numero di abitanti, differenze territoriali. A ciò va aggiunta l’assenza di una governance stabile, se consideriamo che negli ultimi tre anni si sino susseguiti sette commissari. Tutto questo non ha aiutato ad offrire una risposta sanitaria adeguata, nel soddisfacimento dei livelli essenziali di assistenza e nell’equilibrio economico. È poi c’è il problema della carenza del personale. Quello ancora in servizio ha subito, dal punto di vista culturale, la percezione che non c’erano motivazioni ed etica per produrre prestazioni di qualità».
Nel riferire dello stato di salute degli spoke, il commissario dell’Asp specifica che lo spauracchio chiusura della cardiologia non si verificherà. «È stata scongiurata, siamo intervenuti. Il problema è più ampio a Castrovillari e riguarda la carenza delle risorse. Nel contesto di un ospedale spoke per acuti, quando viene a mancare personale che ha offerto un contributo importante, che si è formato e non viene sostituito, si va in difficoltà. A ciò si aggiunga che al Ferrari manca completamente l’autorevolezza dei primari, dei direttori di struttura complessa. Su 12 sono rimasti in 2, tutti gli altri sono responsabili facente funzione, ragion per cui manca l’autorevolezza ed anche l’autorità del primario nella gestione del reparto. Stiamo intervenendo, ho già approntato la delibera per la direzione medica del presidio».
Il commissario dell’Asp, poi, annuncia una prima buona notizia. «Da qui a un mese, riapriremo dei posti letto di ortopedia, e si tornerà all’interventistica chirurgica. Inizieremo da lì a riattivare servizi abbandonati negli ultimi anni».
«A Paola – riferisce ancora il commissario dell’Asp – abbiamo attivato 4 posti letto di terapia intensiva, a Cetraro, riconvertito la medicina in reparto Covid. Ai 20 posti letto già attivi, ne abbiamo aggiunti altri 12 per sopperire alla richiesta. Sempre a Cetraro abbiamo ristrutturato la sala chiurigica oculistica e stiamo intervenendo nella ginecologia». La Regina a questo punto comunica la seconda buona nuova. «Abbiamo chiesto la deroga per la riapertura del punto nascite, siamo speranzosi perché il ministero della Salute ha lasciato aperta una finestra. Sempre a Cetraro chiuderemo il cerchio con l’attivazione di 8 posti di terapia sub-intensiva».
La Regina, insieme al direttore sanitario Martino Rizzo, giovedì scorso hanno fatto visita al “Giannettasio” di Corigliano Rossano, uno dei due presìdi dello spoke locale. «Abbiamo chiesto un sacrificio – avanza il commissario dell’Asp di Cosenza –. I 18 posti letto del reparto Covid, entro lunedì (12 aprile, ndr) arriveranno a 38 e questo è un grande risultato, anche perché l’Azienda ha risposto concretamente all’ordinanza regionale che richiedeva 74 posti letto Covid nella provincia di Cosenza, un numero, peraltro, superato».
«Ne approfitteremo – specifica ancora La Regina – perché negli spazi del reparto Covid del secondo piano, trasferito al quinto, aggiungeremo 6 posti di terapia intensiva ai 4 già disponibili, così da poter chiudere il circolo virtuoso di presa a carico del paziente Covid, dalla pneumologia alla rianimazione, ove ce ne fosse bisogno».
La terza buona notizia fornita dal commissario giunge a conferma di quanto aveva dichiarato il primario della Cardiologia, Giovanni Bisignani, intervenuto nel corso della trasmissione nelle scorse settimane (ve lo abbiamo raccontato qui). Ovvero, «al Giannettasio riaprirà l’Unità di terapia intensiva cardiologica», chiusa due anni fa e mai riaperta, «come preambolo all’emodinamica».
«Grazie a Bisignani che ha dato la sua disponibilità – specifica La Regina – ridaremo a Rossano un percorso definito della cardiologia».
«Abbiamo due ordini di difficoltà in Azienda per ciò che riguarda la pianta organica, uno di carattere amministrativo, l’altro sanitario. La carenza di personale amministrativo è un problema serio perché le indagini della magistratura hanno decapitato quasi tutti gli uffici, tra l’altro quelli più importanti come quelli economico-finanziari. Su questo terreno – è ancora il pensiero del commissario dell’Asp di Cosenza – ci stiamo muovendo anche in convenzione con le altre aziende. Abbiamo portato a compimento un progetto con l’Unical per il reclutamento di 15 stagisti calabresi, i più bravi, per uno stage annuale da svolgere in Azienda, cosicché possano offrire un contributo ai vari settori dell’Amministrazione. Dal punto di vista sanitario, siamo di fronte a difficoltà enormi nel reperire infermieri sul mercato del lavoro. Abbiamo inviato una cinquantina di telegrammi per chiedere disponibilità e qualcuno sta già rispondendo. Poi c’è il problema dei medici. Abbiamo pubblicato una manifestazione di interesse per richiamare in servizio i colleghi in pensione, ma c’è l’oggettiva difficoltà nel reperimento di specialisti come radiologi e anestesisti rianimatori. Anche in questi casi stiamo tentando di fornire risposte celeri con delle convenzioni».
Insomma, «ci stiamo muovendo. Certo, è un momento difficile perché nonostante gli sforzi siano profusi in tutte queste direzioni, dobbiamo pensare alla cosa più importante: arginare la pandemia».
«Atto aziendale aperto al confronto e ai bisogni dei territori»
Tra gli argomenti, non poteva mancare l’atto aziendale, approvato giovedì scorso. «Speravamo in una deroga rispetto ai tempi dettati dal commissario Longo. È un documento aperto – dice ancora La Regina davanti alle telecamere de L’Altro Corriere Tv – lo invieremo alla Regione, a isindacati, alla Conferenza dei sindaci, per capire nei prossimi 70 giorni dove intervenire e come integrare per rendere l’atto ancora più partecipato».
«Stiamo incrementando il lavoro – è il pensiero conclusivo di Vincenzo La Regina – in tutta la provincia grazie ad una maggiore disponibilità di dosi. Abbiamo superato la soglia delle 100mila inoculazioni. Vogliamo costruire un vero modello Cosenza, virtuoso, ed iniziare questo secondo tempo della campagna vaccinale con una marcia in più».
Il video
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