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Scandale: «Il Comune non ha fondi per “Crotone in sviluppo”»

L’assessore al Bilancio: «L’ente ha un debito di circa 53mila euro, non può permettersi di finanziare attività non sostenibili»

Pubblicato il: 10/04/2021 – 17:49
Scandale: «Il Comune non ha fondi per “Crotone in sviluppo”»

CROTONE «Il Comune di Crotone non ha i soldi per continuare a finanziare l’attività di “Crotone sviluppo”». E’ la valutazione che fa l’assessore al Bilancio del Comune pitagorico, Antonio Francesco Scandale, in un documento inviato lo scorso 17 marzo al Nucleo di valutazione e di controllo interno di gestione, al sindaco e al segretario generale. Nel documento l’assessore al Bilancio si pone anche il problema della “salvaguardia dei livelli occupazionali” definendolo “l’aspetto senz’altro più critico”, ma arriva alla conclusione che non c’è via d’uscita per garantire il posto di lavoro ai cinque professionisti che prestano la propria attività nella società di proprietà del Comune se appunto la partecipata continuerà a restare interamente proprietà dell’ente. Ci sono questioni che impedirebbero al Comune di continuare. La prima riguarda “il contrasto” che si sarebbe venuto a creare con «gli stringenti dettami di cui all’articolo 20, comma 2 lettera (a del Tusp” – a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all’articolo 4, ndr – e qualora fosse possibile valutare una ipotesi di rilancio della società… la natura dei servizi offerti dalla partecipata… richiederebbe una puntuale armonizzazione tra la macchina amministrativa e la partecipata difficilmente sostenibile in termini di efficienza ma soprattutto di economicità per l’ente». C’è un problema economico, quindi, che «presuppone una responsabile presa d’atto da parte» dell’amministrazione comunale «non solo in ragione delle criticità novellate nel corpo della relazione, ma anche e soprattutto in relazione alla difficile situazione finanziaria in cui versa l’ente comunale». Un tavolo tecnico istituito dall’attuale sindaco della città pitagorica, relativamente alle attività svolte dalla società per l’annualità 2019, ha riscontrato un debito di 53.776,05 euro oltre l’Iva. Il Comune non ha fondi per mantenere in vita “Crotone sviluppo”, ma una soluzione l’assessore al Bilancio la propone ai destinatari della relazione e cioè rinunciare al proprietario unico (il Comune) per ritornare ad una partecipata con più enti. Quando la società è stata costituita, il 28 dicembre 1993, era partecipata dalla Provincia di Crotone con il 55,56%, da Fincalabra 9,33%, Ubi-Banca, 7,94%, Comune di Crotone 3,97%, Camera di Commercio Crotone 3,97%, BPM – Soc Coop 3,97% Sviluppo Italia Calabria 3,97%, Consorzio nucleo industriale 3,97%, Confapi Calabria 2,38%, Apa Confartigianato 1,98%, Compagnia Fin. Ind.le 1,59%, Confindustria 0,79% e Confed.ne Naz At.to 0,60%. Al momento della nascita c’erano da gestire i fondi del Contratto d’area circa 100 miliardi di vecchie lire. All’inizio degli anni novanta in Italia si era creato il sistema della gestione dei consorzi per lo sviluppo territoriale per la gestione dei fondi provenienti dalla negoziazione programmata. In quella fase i soldi c’erano. Negli anni i soldi sono venuti meno, nonostante la grande professionalità dei dipendenti. Proprio per non far perdere queste risorse umane nel 2016 il Comune di Crotone ha acquisito tutta la società trasformandola da Crotone sviluppo Scpa in Crotone sviluppo Spa. Ci sono stati dubbi sulla legittimità dell’acquisizione, che sono stati risolti dalla giunta comunale guidata da Ugo Pugliese con l’approvazione della delibera n. 338 del 28 novembre del 2018 con la quale «è stato approvato un atto di indirizzo per la trasformazione della Crotone sviluppo Spa in Azienda speciale che impegnava l’allora segretario generale alla predisposizione di una relazione che palesasse i profili di convenienza economica dell’operazione per l’ente». Secondo Scandale «l’indirizzo politico della Giunta non trovava alcun riscontro amministrativo».

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