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Covid, qualcuno dica a Spirlì che siamo in guerra

Qualcuno dica a Spirlì cosa sta accadendo in Calabria. Qualcuno lo metta al corrente che gli ospedali sono vicini al collasso, che medici, infermieri e operatori sanitari sono ormai stremati, che …

Pubblicato il: 12/04/2021 – 15:59
di Paola Militano
Covid, qualcuno dica a Spirlì che siamo in guerra

Qualcuno dica a Spirlì cosa sta accadendo in Calabria. Qualcuno lo metta al corrente che gli ospedali sono vicini al collasso, che medici, infermieri e operatori sanitari sono ormai stremati, che ci sono pazienti gravi a bordo di ambulanze ferme in attesa di un ricovero, che per qualcuno l’attesa è stata fatale, che in poco più di una settimana sono morti 84 calabresi (fino a settembre 2020 erano solo un centinaio sic!), che negli ultimi sei mesi i decessi sono stati 803, che ci sono anziani dimessi nonostante le condizioni ancora gravi, chiusi in casa soli e senza assistenza.
Qualcuno confessi a Spirlì che è successo quanto temuto e scongiurato nella prima ondata: il virus corre veloce anche a queste latitudini e lo fa nonostante – a distanza di un anno dallo scoppio della pandemia, in Calabria – rimangano in piedi le stesse criticità: ospedali di provincia ancora chiusi, Usca praticamente inesistenti e assunzioni al palo. Ma in compenso c’è chi esulta per i pochi hub vaccinali recuperati su un territorio caratterizzato da distanze siderali che costringono gli anziani e le categorie fragili a vaccinarsi, per esempio, a Taurianova pur essendo domiciliati ad Amantea.
E ancora qualcuno avvisi Salvini di avvisare Spirlì che, su 149.938 calabresi over 80, solo 73.351 (il dato è dello scorso 10 aprile) hanno ricevuto la prima dose di vaccino (compresa la mamma del presidente ff), che 76.587 anziani sono ancora in attesa di essere immunizzati. Tutto questo mentre in altre regioni, assai più popolose della nostra, si pensa a vaccinare, anche di notte, gli over 60.
Qualcuno poi suggerisca a Gallo e a Orsomarso di comunicare a Spirlì che – mentre siede spensierato sugli spalti del Granillo dopo aver consumato uno o più piatti primaverili, consigliati sui social – 135mila famiglie calabresi invece (qui) sono costrette a rivolgersi al Banco Alimentare per ricevere pacchi alimentari con dentro solo generi di prima necessità e tra qualche mese, alla fine del blocco dei licenziamenti, il dato è destinato ad aggravarsi.
E infine qualcuno ricordi a Roberto Occhiuto e Wanda Ferro di ricordare a Spirlì che un presidente facente funzioni, non eletto dai calabresi, dovrebbe occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione e non approfittare della tragicità del momento per distribuire incarichi e nomine ad appannaggio della Lega: gli sproloqui del presidente facente fu(i)nzione sui social non inganneranno certo i calabresi che sul tema sono tutti adulti e vaccinati.

paola.militano@corrierecal.it

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