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«Basta propaganda, no al distretto “Area jonica”»

La nota di Andrea Renne della Direzione provinciale IdM Cosenza e Commissario cittadino ad interim di Amendolara

Pubblicato il: 13/04/2021 – 12:40
«Basta propaganda, no al distretto “Area jonica”»

COSENZA «L’aumento dei casi ormai giornaliero, il collasso in cui si trovano le strutture sanitarie, il caos vaccini, l’immagine delle ambulanze di fronte all’Annunziata di Cosenza, sono un vero è proprio pugno allo stomaco, uno schiaffo in faccia ai calabresi che vedono la propria regione umiliata costantemente sui media anche nazionali. Il commissariamento ha fallito, la presa in carico della sanità calabrese da parte dello Stato ha avuto un pessimo risultato, se non si incide sulla struttura commissariale, prolungata nell’ultimo Decreto Calabria di altri tre anni. Lo stop al commissariamento della sanità calabrese; l’azzeramento del debito sanitario; la riapertura delle strutture dismesse, questi sono i passaggi urgenti d’avviare che ovviamente, seppur di fondamentale importanza, devono accompagnarsi ad una gestione della sanità diversa, progettuale, non corrotta, riprendendo quella coscienza popolare di contrasto alla rassegnazione e al clientelismo troppo diffuso. Il Piano di Rientro non ha che peggiorato la situazione e, dopo undici anni di commissariamento, questi sono alcuni dei risultati ottenuti: 18 strutture ospedaliere chiuse o depotenziate nei territori più periferici e isolati; blocco del turnover, che sta mettendo in ginocchio i servizi di pronto-soccorso, l’assistenza territoriale, gli ambulatori e i reparti ospedalieri; mancato raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza che negano il diritto alla salute; Cliniche, RSA e laboratori analisi di privati che si moltiplicano e guadagnano a scapito della sanità pubblica». Lo scrive in una nota Andrea Renne della Direzione provinciale IdM Cosenza e Commissario cittadino ad interim di Amendolara. «È il momento – scrive – di dire basta e dobbiamo farlo insieme, ormai è un rincorrersi di sfide politiche, una gara a chi prende più like o pubblica post sui social media, i cittadini sono sull’orlo della disperazione totale, un conflitto sociale fatto soprattutto di disuguaglianze che da un momento all’altro può esplodere. Si gioca con i colori e con le bozze di decreti che nuovamente mortificano e lasciano scoperti interi territori, strutture sanitarie che sulla carta rientrano nella rete ospedaliera ma che in realtà assumono un ruolo differente, come nel caso del Chidichimo di Trebisacce. Se da una parte avevamo applaudito alla riapertura, così come è stato per Cariati, oggi ci troviamo nuovamente a dover contestare l’atto firmato dal Commissario Straordinario Dr. La Regina, assistito dal nuovo Direttore Sanitario Dr. Martino Rizzo, che vede la possibile realizzazione di un nuovo Mega-Distretto denominato “Area Jonica” con sede a Corigliano-Rossano e che comprende un territorio vasto che va da Cariati fino a Rocca Imperiale, con i suoi quasi 170mila abitanti, annullando così di fatto qualsiasi altro Distretto esistente. Più l’urgenza è quella di riattivare presidi territoriali, più i commissari si allontanano da questa scelta, oggi non solo necessaria ma anche obbligata dall’aggravarsi della diffusione del virus e dall’impellenza di attivare un piano vaccinale efficiente, ancora agli ultimi posti nell’elenco nazionale». «Italia del Meridione, condividendo la presa di posizione dei vari sindaci del comprensorio Jonico, dice no ad una nuova presa di posizione da parte dei Commissari che continuano a disconoscere il valore dei presidi esistenti, a non legittimare le strutture territoriali di fondamentale importanza, manifestando la mancanza di conoscenza geomorfologica della nostra regione, tutto ciò per rispondere a quella logica del potere e delle scelte fatte per accontentare il politico di turno che sussiste tutt’ora mentre c’è chi muore in ambulanza in attesa di essere ospedalizzato. Il grido è unanime, è il momento di dire basta e dobbiamo farlo insieme. Come IdM abbiamo già redatto un documento di denuncia che sarà sostenuto da una petizione online e che inoltreremo a tutti gli organi competenti regionali e nazionali, in difesa del nostro territorio ma della salute dei calabresi e nuovamente scenderemo in piazza, invitando alla mobilitazione, perché il futuro della Calabria è nelle nostre mani!»

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