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Cosenza tenta di uscire dalla morsa del Covid: nuovi centri vaccinali e assistenza domiciliare

Il piano per contrastare la diffusione del virus e le proposte in Commissione sanità di Palazzo dei Bruzi

Pubblicato il: 13/04/2021 – 11:20
di Fabio Benincasa
Cosenza tenta di uscire dalla morsa del Covid: nuovi centri vaccinali e assistenza domiciliare

COSENZA Il Covid spaventa la provincia di Cosenza, la decisione di istituire “la zona rossa” in quattro comuni (QUI LA NOTIZIA) è sintomo evidente della capacità del virus di diffondersi celermente. Molti comuni del cosentino hanno anche deciso di chiudere le scuole, sospendendo l’attività didattica in presenza, e anche i luoghi di ritrovo come parchi, piazze o mercati. Insomma, i primi cittadini in trincea utilizzano tutte le armi a disposizione per contrastare il contagio. La città di Cosenza affronta da settimane un’emergenza senza fine. L’ospedale è in affanno e l’aumento dei posti letto deciso dal commissario Asp La Regina si spera possa alleggerire la pressione sul nosocomio cittadino. Delle difficoltà di un momento assai delicato, si è discusso nel corso della commissione sanità di Palazzo dei Bruzi coordinata dalla presidente Maria Teresa De Marco e alla quale hanno preso parte anche il Sindaco Mario Occhiuto e il commissario straordinario dell’Asp bruzia Vincenzo La Regina. Il sindaco Occhiuto ha posto l’accento su alcuni aspetti dell’emergenza in atto ed ha prospettato al commissario La Regina una serie di soluzioni. «Da una ventina di giorni – ha sostenuto Occhiuto – avevo richiesto ai vertici dell’esercito di riattivare l’ospedale militare da campo. Sarebbe necessaria – ha detto ancora Occhiuto – una relazione da parte dell’Ospedale dell’Annunziata e del commissario Mastrobuono per chiedere, in presenza di una situazione di difficoltà, un supporto esterno, in quanto a sua volta l’Esercito dovrà poi richiedere al Comando generale della Difesa l’invio dei medici rianimatori, peraltro non facilmente reperibili. La Difesa, infatti – ha precisato Occhiuto – non può giustificare 80 unità distaccate a Cosenza per un numero esiguo di pazienti. In ogni caso, se la richiesta arriva, l’Esercito è in grado di riattivare l’ospedale in poco tempo. Questo non complicherebbe nulla sul fronte del centro vaccinale di Vaglio Lise nel quale è stato riconvertito l’Ospedale da campo anche perché – ha aggiunto Occhiuto – il centro sta funzionando bene insieme al laboratorio clinico per l’effettuazione dei tamponi».

Nuovi centri vaccinali

«Non dobbiamo perdere i centri vaccinali – ha ribadito il sindaco – perché se arrivano i vaccini dobbiamo essere in grado di somministrarli. Già tempo fa avevo programmato con il commissario Mastrobuono l’allestimento di un altro centro vaccinale in modalità drive in. Due sono le opportunità che abbiamo: l’area dell’ex parcheggio dei pullman della stazione di Vaglio Lise, a pochi metri dal centro vaccinale militare, oppure la soluzione dei Bocs art che ben si prestano ad essere utilizzati in questa direzione. Ne basterebbero 5 o 6 dei 27 di cui disponiamo. Abbiamo davanti la sfida della vaccinazione di massa, più vaccini si fanno, meglio è». In merito alla campagna vaccinale, per i soggetti fragili e le categorie più esposte, la De Marco ha inoltre rivendicato «cure adeguate per i pazienti in assistenza domiciliare integrata, chiedendo al commissario La Regina uno sforzo per reclutare «personale medico, paramedico e oss».

La decongestione dell’Annunziata

Notizie moderatamente rassicuranti, rispetto all’emergenza sanitaria in atto, sono venute dall’audizione del commissario La Regina che ha comunicato di aver istituito a Rossano, 50 posti Covid. «In queste ore – ha aggiunto – sono stati trasferiti 10 pazienti covid dall’Annunziata, 4 ad Acri e 6 a Cetraro, perché ho trasformato la medicina di Cetraro in Covid. In più, ho istituito altri 16 posti letto, in aggiunta ai 22, a Rossano (38 in tutto) e altri 16 pazienti dell’Annunziata saranno trasferiti in queste ore a Rossano». Sul futuro, il commissario è parso più incerto: «Non è tempo di fare analisi, ma dobbiamo affrontare di petto le situazioni. L’Asp di Cosenza ha pochissima credibilità nei confronti degli stakeholders». E sulle vaccinazioni La Regina cita il “patto di ferro” stretto con la Federazione dei medici di medicina generale «che devono diventare protagonisti. Alla Fimmg ho detto – ha aggiunto il commissario straordinario – che la partita sulle vaccinazioni la vinciamo sui fragili. Qui ci serve avere anche uno scatto etico, così come dobbiamo dire che l’assistenza domiciliare integrata, alla luce del Covid, può essere la chiave di volta. Dobbiamo spingere verso la medicina di prossimità, la medicina territoriale».

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