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Crotone, dottoressa aggredita con un cacciavite, definitiva la condanna dell’autore

La Corte di Cassazione ha confermato la pena a sette anni per Luigi Amoruso. Tragedia evitata grazie all’intervento dell’ambulante Mustapha El Aoudi

Pubblicato il: 14/04/2021 – 21:01
Crotone, dottoressa aggredita con un cacciavite, definitiva la condanna dell’autore

CROTONE La Corte di Cassazione ha definitivamente condannato a sette anni Luigi Amoruso per il tentato omicidio di un medico avvenuto a Crotone il 4 dicembre del 2018. Erano passate da poco le ore 14 del 4 dicembre del
2018 quando Amoruso, 52 anni, si scagliò contro la dottoressa Maria Carmela Calindro che era appena uscita dall’ospedale e stava aprendo la sua auto per tornare a casa. Amoruso colpì il medico per sedici volte con un cacciavite causandole ferite all’addome, al collo, alle braccia e alla testa. L’intervento di un venditore ambulante, Mustapha El Aoudi, che dalla sua
bancarella nei pressi dell’ospedale aveva visto l’accaduto, evitò che la dottoressa potesse essere uccisa. Mustapha El Aoudi si lanciò sull’aggressore e riuscì a farlo desistere. A quel punto intervennero anche dei poliziotti in borghese che erano sul luogo e Amoruso fu arrestato. Per quel suo gesto Mustapha El Aoudi è stato nominato cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Adesso la Cassazione ha confermato la decisione dei giudici della Corte d’appello di Catanzaro che, nel ridurre la pena a sette anni, avevano escluso l’aggravante della crudeltà e riconfermato la semi infermità mentale di Amoruso, difeso dagli avvocati Mario Nigro e Luigi Amoruso. Confermata nel resto la sentenza che, riprendendo quanto deciso già dal giudice di primo grado, aveva disposto il ricovero di Amoruso in una casa di cura per tre anni. La dottoressa Calindro era difesa dall’avvocato Francesco Verri ma si erano costituiti parte civile anche Mustafa El Auoudi con l’avvocato Luigi Colacino e l’Ordine dei Medici di Crotone con l’avvocato Vincenzo Cardone. «Oggi – ha detto l’avvocato Verri – per la dottoressa Calindro si conclude un periodo terribile. Da quel 4 dicembre la sua vita è cambiata. Il processo, anche se è stato rapido, ha rinnovato ogni volta lo spaventoso ricordo di quegli istanti. La condanna per tentato omicidio significa che se fuori dall’ospedale non ci fosse stato
El Auodi le cose sarebbero andate molto diversamente».

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