LAMEZIA TERME Un percorso tutt’altro che semplice, frastagliato, caratterizzato dalla presenza di una moltitudine di voci e proposte. Il cammino della politica calabrese verso le prossime elezioni regionali presenta, dunque, più di qualche insidia e il rischio di inciampare è davvero molto elevato, così come far crollare qualche certezza di troppo. Quelle del centrodestra, ancora alle prese con un nome forte e condiviso da proporre, con il dubbio sempre sospeso legato alla figura dell’attuale facente funzioni, Nino Spirlì. A sinistra, invece, dopo la spaccatura tra il Pd e il duo Tansi-de Magistris, tutto è focalizzato sul nome – forte – di Nicola Irto e una possibile e costruttiva alleanza con il M5S che, solo qualche anno fa, sarebbe sembrata pura fantascienza. Eppure per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, si tratta di una strada percorribile, in linea con quanto dettato già da Letta. «L’obiettivo del segretario nazionale del Pd – spiega al Corriere della Calabria – è quello di creare un fronte largo per battere il centrodestra nel Paese, una strategia da mettere in campo anche alle prossime Regionali in Calabria. Siamo interessati a questo processo, a questa visione e sicuramente lavoreremo per allargare il campo».
Alleanza che il M5S ha già preso in considerazione ma ad una condizione: che si discuta di tutto. Di certo non un problema per il Pd e per Bevacqua: «Abbiamo preso atto con soddisfazione della posizione del Movimento 5 Stelle – ha detto – anche perché anche noi vogliamo discutere di tutto. Diciamo ai nostri colleghi pentastellati che il nostro obiettivo è irrobustire questa idea che c’è nel Paese di un’alleanza forte tra Pd e M5S. Siamo interessati a sederci, a riflettere insieme e capire se ci sono anche altre soluzioni più utili e funzionali». «A noi – ribadisce Mimmo Bevacqua – il populismo e il qualunquismo non interessa, credo che debba interessare poco anche a questa mutazione genetica che sta subendo il M5S, non più forza populista e che aggredisce e non risolve i problemi. Noi siamo interessati, insieme a loro, a ragionare anche su altri aspetti». Tra questi aspetti c’è proprio il nome del prossimo candidato: «Noi – ha detto Bevacqua – abbiamo messo in campo il nome di Irto, una figura importante e che ha già creato unità attorno al Pd e vorremmo che venisse considerato tale, l’espressione del partito maggiore che oggi c’è in Calabria, il partito che potrebbe aiutare o rendere fondamentale la vittoria del centrosinistra alle prossime regionali».
Ma, al di là dei temi strettamente politici e legati al futuro della Calabria, è il presente e l’attualità a preoccupare maggiormente. C’è infatti un’emergenza contagi da Covid-19 che attanaglia la nostra regione ormai da settimane, nonostante il passaggio in “zona arancione” che per la verità ha convinto molto poco. «C’è ancora un virus che crea preoccupazione – dice ancora Bevacqua al Corriere della Calabria – ma anche un grave danno all’economia calabrese. Ci sarebbe bisogno di una collaborazione vera tra le forze politiche e sociali della regione e per questo abbiamo accolto subito l’appello del segretario della Cgil, Angelo Sposato. Lo diciamo anche noi, da mesi: sediamoci ad un tavolo, vediamo cosa fare sui fondi comunitari, come rimodulare la flessibilità che l’Ue ci ha dato, come poter mettere in campo non risorse parcellizzate per alimentare il clientelismo, ma che siano utili a dare ossigeno al tessuto economico calabrese».
E, a proposito di emergenza contagi, è l’intera provincia cosentina ad essere colpita. «Gli ospedali – dice Bevacqua – sono letteralmente esplosi e ora si sta cercando di creare posti letto in tutte le strutture ma è evidentemente un palliativo perché nel momento in cui cresi 100 posti letto ex novo ma senza personale, senza operatori sanitari o anche con pochi, potremmo creare più danni che bene». Sull’ospedale da campo smantellato a Cosenza Bevacqua non ha dubbi: «Qualcuno dovrebbe rispondere di questa scelta sbagliata. Anche perché l’emergenza non è finita, finirà solo quando ci vaccineremo quasi tutti o almeno il 70% della popolazione calabrese». A proposito dell’ospedale da campo, il ministro della Difesa Guerini ha risposto all’appello di Bevacqua che aveva sollecitato la riattivazione come presidio Covid. «Mi auguro che almeno nei prossimi 20 giorni che saranno ancora molto pesanti, ci sia una vera collaborazione, sui fatti e la concretezza».
Infine un altro tema, quello della programmazione dei fondi Next Generation Eu, con la presentazione dei piani che dovrà avvenire entro il 30 aprile 2021. Eppure allo stato attuale sono davvero pochi gli spunti rilevanti e che riguardano la Calabria, ad eccezione del Ponte sullo Stretto, progetto peraltro che ha tempo assunto i contorni di un disco rotto. Tra le prime criticità individuate da Bevacqua c’è il “silenzio” della maggioranza: «Avevamo chiesto un Consiglio regionale ad hoc sul tema e, dopo un mese e mezzo, è stato finalmente posto all’ordine del giorno nella seduta di prossimo lunedì, così vedremo cosa ha fatto realmente il centrodestra». «Questi fondi – spiega – si devono utilizzare per mettere in campo una vera ricostruzione del Paese e la Calabria, scegliendo quattro o cinque azioni forti su cui concentrare le risorse e che diano al contempo ossigeno, occupazione, prospettiva, e che siano in grado di tenere insieme le prossime generazioni. Dobbiamo quindi pensare a questo perché se si propone il solito elenco delle opere incompiute, allora non hanno capito nulla». «Noi – sottolinea il capogruppo del Pd – avevamo fatto proposte importanti sull’Alta velocità, la SS 18 e la SS 107 che sono quasi fuori norma ormai. Avevamo chiesto di concentrarci sul consolidamento idrogeologico del territorio, l’università e le start up». «Siamo convinti di dover mettere in campo da una parte l’innovazione, dall‘altra risorse importanti per far uscire la Calabria dall’isolamento». (Gi.Cu.)
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