REGGIO CALABRIA Lega contro Lega. E maggioranza contro il Piano esecutivo annuale di immagine e promozione turistica 2021. Lo scontro, che si conclude con la bocciatura del documento votato il 18 febbraio scorso dalla giunta Spirlì, si consuma nella Sesta commissione del consiglio regionale, presieduta da uno dei salviniani di Calabria, Pietro Molinaro. E finisce con il parere contrario dell’organismo. Soltanto un voto a favore del documento: quello di Vito Pitaro (Jole Santelli presidente), mentre dallo stesso Molinaro (Lega), da Domenico Giannetta (Forza Italia) e da Giacomo Pietro Crinò (Casa delle libertà) arriva un “no” che somiglia tanto all’apertura di una crisi politica, per quanto focalizzata su un tema tecnico come il Piano deputato al marketing territoriale. Tanto per chiarire, non sono bruscolini. Perché, in linea con quanto previsto dallo scomparso governatore Jole Santelli, la Calabria targata centrodestra punta molto sulla promozione del brand legato al territorio.
Non a caso il primo obiettivo operativo è proprio quello di «innovare l’immagine percepita della Destinazione Calabria» per «adeguare il paradigma della comunicazione turistica della Regione Calabria approcciandola a un modello di “comunicazione emozionale”». Espressione che riporta alla memoria il celeberrimo cortometraggio di Gabriele Muccino. All’interno del piano la previsione di realizzare contenuti «anche avvalendosi della Fondazione Film Commission» e i progetti per la lunga serialità prodotta in Calabria che erano uno dei punti salienti nell’agenda condivisa tra Santelli e Gianni Minoli, presidente della Commission. C’è questo e molto altro – ad esempio il turismo dei Grandi Eventi – nel Piano bocciato dalla commissione, che prevede un quadro finanziario complessivo da 20 milioni di euro. Attorno a questo tema pare essersi consumata una rottura verticale ed è arrivata una bocciatura che peserà sui rapporti interni al centrodestra. Il presidente (di commissione) leghista ha detto “no” al presidente (di giunta) leghista. Sarebbe un paradosso, se la Lega (e la maggioranza) non fossero una polveriera. A meno che non si voglia ipotizzare che la stroncatura sia stata progettata direttamente ai piani alti della Cittadella.
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