COSENZA Giornata di proteste, occupazioni, sit-in. Il tema caldo a Cosenza resta la sanità. Giorno dopo giorno aumenta la preoccupazione: il virus non rallenta la sua corsa, i contagi restano alti e non si allenta la pressione sulle strutture sanitarie. Ieri la doppia “occupazione” del movimento “Calabresi in mobilitazione per la sanità pubblica”: prima il presidio organizzato all’Azienda ospedaliera di Cosenza poi la protesta nella sede dell’Azienda sanitaria bruzia. I manifestanti hanno trascorso la notte nelle stanze e negli uffici occupati. La protesta proseguirà ad oltranza e si concluderà solo «quando saranno prospettate soluzioni definitive al problema».
La lunga giornata si è conclusa con un sit-in organizzato davanti l’ingresso dell’ospedale da campo di Vaglio Lise, gestito dall’esercito. Ad organizzare la manifestazione, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, l’assessore comunale di Cosenza, Francesco De Cicco e il consigliere comunale Pasquale Sconosciuto. L’ospedale per alcune settimane ha garantito 40 posti letto ai malati Covid, salvo poi essere riconvertito in centro vaccini. Tutto questo, mentre i contagi aumentavano e la Calabria si “preparava” ad affrontare la terza ondata. Una scelta che ha lasciato perplessi i due esponenti politici cosentini, che da settimane chiedono la riconversione dell’ospedale «che deve tornare ad assistere i pazienti positivi». «La struttura – dice De Cicco ai nostri microfoni – è costata oltre un milione di euro. Gli ampi spazi – aggiunge – permettono di accogliere i pazienti affetti dal virus e di continuare a garantire la vaccinazione alle persone che ne hanno diritto».
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