CROTONE Il Consiglio di Stato, con sentenza depositata il 14 aprile, ha accolto il ricorso promosso dal Comune di Crotone. Oltre 800 mila euro risparmiati, nell’immediato, per l’ente ed il contenzioso prosegue ai fini dell’accertamento del diritto a non versare alcuna somma rispetto ad un debito quantificato dal Tar Calabria in oltre 4 milioni e 200 mila euro. «Sono i primi frutti delle azioni giudiziarie messe in campo all’amministrazione – si legge in una nota – su input degli assessorati all’Avvocatura e al bilancio, a seguito del deposito, lo scorso 28 dicembre, di una sentenza del Tar Calabria che condannava l’amministrazione al pagamento di un debito milionario connesso al presunto mancato versamento di indennizzi per un’occupazione d’urgenza ed il mancato esproprio di un’area comunale il cui iter era stato avviato nell’anno 1993».
Una controversia amministrativa e giudiziaria lunga quasi 30 anni e tutt’oggi non definita: la sentenza del Tar, basata su una precedente ordinanza della Corte di Cassazione datata giugno 2020, in buona sostanza stabiliva il diritto dei proprietari ad ottenere il pagamento di una somma quantificata in oltre 4 milioni di euro. Rispetto a tale sentenza, l’amministrazione ha impugnato la sentenza del Tar in Consiglio di Stato e l’ordinanza della Cassazione attraverso il rimedio della revocazione. L’amministrazione, difesa in entrambi i casi dagli avvocati Rosario e Vincenzo Medici, ha nell’immediato fatto valere le sue ragioni innanzi al Consiglio di Stato ottenendo il risultato immediato e definitivo legato al risparmio di oltre 800 mila euro non dovuti dai proprietari; il contenzioso prosegue ora davanti alla Corte di Cassazione.
«Dal nostro insediamento – dichiara l’assessore all’Avvocatura Sandro Cretella – sono state depositate già quattro sentenze relative a vicende espropriative quanto mai risalenti e straordinariamente non definite nel corso degli anni. Un fenomeno già noto a questa amministrazione che ha comportato, già negli anni addietro, l’esborso di enormi somme. Tuttavia l’amministrazione non ha inteso e non intende alzare bandiera bianca a priori. Nello specifico, abbiamo esaminato con attenzione tutta la documentazione ed abbiamo fatto ricorso sostenendo le ragioni dell’Ente che hanno trovato l’adeguato riscontro nella sentenza del Consiglio di Stato. Allo stesso modo stiamo affrontando tutta la delicata situazione degli espropri ancora pendenti che rappresentano una vera e propria spada di Damocle per l’ente e per la città. Questo importante risultato conforta questo nostro lavoro che intendiamo proseguire con determinazione nell’interesse collettivo. Il ringraziamento va agli avvocati Rosario e Vincenzo Medici per il lavoro messo in campo».
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