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«Le pale eoliche a Cirò sono uno sfregio e vanno evitate»

L’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo risponde al dibattito lanciato dagli ex presidenti di Slow Food Calabria, Fiorita e Greco

Pubblicato il: 15/04/2021 – 21:51
«Le pale eoliche a Cirò sono uno sfregio e vanno evitate»

CATANZARO «Gentile direttrice, chiedo ospitalità al Corriere della Calabria per offrire una riflessione, che spero posso risultare di una qualche utilità, in ordine al dibattito aperto dalla provocazione lanciata, in veste di ex presidenti di Slow Food Calabria, da Nicola Fiorita e Silvio Greco». (QUI L’ARTICOLO) A scrivere è l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo. «Entrambi – aggiunge – con una voce sola, sostengono in sintesi: c’è una Calabria fatta di lustrini e paillettes, in cui tutto è bello e quasi funziona, mentre l’eco triste della quotidianità racconta tutta un’altra storia, con i sogni, insomma, spazzati via dal vento della realtà. Come potrebbe accadere a Cirò Marina, con un parco eolico che potrebbe sorgere nel bel mezzo di vigneti di pregio. Da qui la richiesta: che fanno le istituzioni? E nello specifico, il quesito: qual è l’idea di agricoltura dell’assessore Gallo? A che posto stanno, nella scala di valori dell’assessore, la terra, le piccole produzioni di qualità, la sinergia tra chi produce e chi opera nel settore della ristorazione ed in quello del turismo?
Non mi tiro indietro. Ed a domanda rispondo: sotto il profilo stretto della tutela ambientale, di certo il collega assessore Sergio De Caprio non mancherà di dar corso agli impegni assunti a tutela del territorio, come ha dimostrato in questi mesi in altre vicende, con il coraggio e la trasparenza che lo contraddistinguono, e non da ora. Ma poiché “Capitano Ultimo” non ha certo bisogno di difese di ufficio, passo oltre e mi soffermo sugli interrogativi a me posti. E prima di entrare nel merito, una considerazione di carattere generale: per rendere se non altro migliore (almeno un po’) questa nostra terra, dovremmo un po’ tutti evitare di cadere nella trappola del pre-giudizio, inteso come lettura della realtà esclusivamente attraverso la lente della propria rispettabilissima, preziosa ma pur sempre personale visione, rifuggendo dall’attenta analisi dei dati oggettivi dell’operato altrui, oltre che del contesto generale. Il futuro della Calabria non è questione che stia a cuore soltanto a chi ne analizza i mali, gravi e spesso antichi: altrettanto amore può dimorare in chi, in questa terra, è stato chiamato dal popolo a svolgere funzioni di governo. Né può valere una visione di stampo manicheo, in cui i buoni stanno tutti da una parte mentre i cattivi, magari anche sporchi, dall’altra. Credo, invece, contino la testimonianza concreta, l’impegno quotidiano. In altre parole, brutalmente, i fatti. E per il rispetto e la stima – anche intellettuali – che porto a Fiorita e Greco, mi riesce difficile credere che abbiano bisogno di misurare dalle mie parole quale sia la scala dei valori che orienta la mia azione politica». «Lo sa bene Greco – aggiunge – con il quale (nella sua veste di direttore della stazione zoologica “Anton Dohrn”) abbiamo avviato un’interessante sinergia istituzionale nel campo della protezione e del ripristino della biodiversità degli ecosistemi marini. Ma ciò è facilmente desumibile, per facta concludentia, da chiunque. E per ritornare ai campi ed all’agricoltura: attraverso il Psr, nell’ultimo anno abbiamo promosso (e in qualche caso già chiuso con le liquidazioni in favore degli aventi diritto) bandi per garantire il risparmio idrico ed un più razionale ed incisivo utilizzo delle risorse idriche; per consentire alle aziende l’acquisto di macchinari e attrezzature per il miglioramento delle perfomance ambientali, per lo sviluppo di nuove pratiche nei settori agroalimentare e forestale. Ancora: misure a sostegno del comparto vitivinicolo, per una migliore gestione della qualità dei suoli e, naturalmente, per una riduzione delle emissioni di gas climalteranti, a difesa della qualità dell’aria. A ciò, su altro versante, abbiamo unito politiche di promozione territoriale, al fine di coniugare la qualità delle nostre produzioni agroalimentari con le risorse ambientali del territorio, in chiave culturale, turistica e produttiva, ad esempio anche (ma non solo) l’istituzione dei Distretti del Cibo o la rinnovata vivacità di Gal e Flag».
«Non lasciamo dubbi – continua Gallo – neppure marginali: le pale eoliche a Cirò sono uno sfregio a tutto ciò e vanno evitate. Ed io propendo nettamente per questa soluzione anche se in un passato non troppo lontano proprio l’eolico veniva indicato, e dagli ambientalisti, come possibile rimedio a tanti guasti ambientali. Una lezione, anche questa, che suona come un monito: allarghiamo lo sguardo, e gli orizzonti: passiamo dal no a questo o a quello ad un ragionamento ampio e complesso, sul futuro e sul presente della Calabria, dando spazio anche ai sì che sono necessari e, soprattutto, ampliando la base del confronto e del dialogo a chiunque abbia idee e proposte da offrire, lasciando come unico discrimine l’amore per questa terra. Su questo, non su altro, saremo giudicati da chi verrà dopo di noi».

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