CATANZARO “Sfondata” la soglia d’allerta del 30%. Secondo l’Agenas in Calabria le terapie intensive hanno raggiunto il 32%, due punti percentuali in più rispetto alla soglia di criticità fissata dal ministero della Salute. La rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornata a ieri pomeriggio, consegna dunque la “fotografia” di un’emergenza sempre più grave negli ospedali calabresi, che già nelle scorse settimane avevano registrato il superamento della soglia di saturazione dei reparti di area medica: adesso anche le terapie intensive “scoppiano”, in base a quanto emerge dal monitoraggio dell’Agenas.
L’ultimo monitoraggio segnala in Calabria un andamento stabile per l’occupazione dei posti letto di area medica, attestati al 49%, come ieri (e sempre +9% rispetto alla soglia di criticità del 40% individuata dal ministero della Salute), e segnala però il consistente aumento dell’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, con un +3% rispetto a ieri. Hub calabresi dunque sotto pressione, con tutto quello che ne consegue in termini di preoccupazione sulla complessiva tenuta del sistema sanitario regionale, già abbastanza compromessa anche senza l’impatto del Covid 19. In base ai dati della Regione, i ricoveri in Calabria sono complessivamente 522, di questi 48 nelle terapie intensive (+4 nelle ultime 24 ore).
x
x