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la vertenza

«Eccesso di potere e incompetenza»: ecco le “accuse” del Sant’Anna all’Asp di Catanzaro

Le motivazioni del ricorso al Tar con cui la struttura sanitaria chiede l’annullamento della decisione aziendale di non firmare il contratto 2020

Pubblicato il: 16/04/2021 – 18:32
«Eccesso di potere e incompetenza»: ecco le “accuse” del Sant’Anna all’Asp di Catanzaro

CATANZARO «Violazione ed errata applicazione della legge regionale 24/2008» sull’accreditamento, «erroneità dei presupposti, eccesso di potere sotto ogni profilo, irragionevolezza, contraddittorietà, sviamento, incompetenza, carenza di valida motivazione». Sono queste le censure che Villa Sant’Anna Hospital di Catanzaro, struttura sanitaria d’eccellenza nella cura delle patologie cardiovascolari, muove all’Asp di Catanzaro nel ricorso al Tar contro la decisione dell’Asp di non sottoscrivere il contratto 2020 con la clinica «sino al completo chiarimento della situazione ancora sub judice», cioè dell’inchiesta “Cuore Matto” che ha coinvolto il vecchio management del Sant’Anna.

Le motivazioni del ricorso al Tar

Nel ricorso, predisposto dall’avvocato Alfredo Gualtieri, si evidenzia che «è superfluo richiamare i ben noti (ed elementari) principi non solo sulla “responsabilità penale personale” e sulla “presunzione di innocenza” fino alla sentenza definitiva di condanna (nel caso richiamato in delibera si è solo in presenza di una richiesta di rinvio a giudizio), ma è necessario far presente  che non si può “escludere” dalla contrattazione per fatti che nulla c’entrano con i requisiti che una struttura accreditata deve avere per potere operare. Dimentica la triade commissariale – è riportato nel ricorso al Tar – che nessun provvedimento di “revoca” o “sospensione” è intervenuto nel 2020 a carico del Sant’Anna e dimentica ancora che il “divieto” di operare con il servizio sanitario (peraltro solo a far data dal 28 dicembre 2020….) è stato “cassato” per “ordine del giudice (ordinanza Tar 38/2021)». Secondo il Sant’Anna Hospital «né vale ancora mettere in discussione il possesso dell’accreditamento (peraltro ora rinnovato con Dca numero 43 dell’11 marzo 3.2021) perché il mancato tempestivo rinnovo non è imputabile alla struttura, “questa avendo tempestivamente presentato apposita istanza e prontamente ottemperato alle prescrizioni di volta in volta disposte dalle amministrazioni” (ordinanza 38/2021)». Inoltre per il Sant’Anna – si legge ancora nel ricorso al Tar – «la motivazione che sorregge la deliberazione» dell’Asp di Catanzaro «è del tutto avulsa dal contesto e dagli elementi necessari per poter validamente operare nel settore ospedaliero, senza alcuna correlazione, quindi, con il provvedimento finalizzato alla stipula del contratto. “Sospendere” (o “differire”) la stipula del contratto “sino al completo chiarimento della situazione ancora sub judice”, altro non è che “sospendere sine die”, senza neppure – come è obbligo – indicare un “termine certo di durata”: lo ha ricordato proprio di recente alla stessa Asp di Catanzaro il Consiglio di Stato, Sezione III con sentenza  956 del 2 febbraio 2021».  Il Sant’Anna inoltre contesta anche l’incompetenza dell’Asp di Catanzaro: «“Prendere tempo” ancora e “chiudere negativamente” il procedimento con motivazioni del tutto avulse dal contesto e dagli elementi necessari per poter validamente operare nel settore ospedaliero, per fatti che nulla c’entrano con i requisiti che una struttura accreditata deve avere per potere erogare i servizi, significa solo – è scritto nel ricorso – volersi ancora una volta sostituire a chi ha il potere in materia di accreditamento». Nel ricorso il Sant’Anna chiede al Tar l’annullamento della delibera dell’Asp di Catanzaro previa sospensione del provvedimento.

Il Cda del Sant’Anna: «L’attività non si ferma»

A confermare la presentazione del ricorso, anticipato ieri dal Corriere della Calabria, è il Cda del Sant’Anna, che in una nota fa presente come «nelle ultime ore» la clinica catanzarese «continua a dare risposte al sistema sanitario regionale. Con la consueta professionalità sono stati accolti e trattati pazienti provenienti, in urgenza, dagli ospedali pubblici di Catanzaro (Pugliese-Ciaccio) di Cosenza (Annunziata) e da strutture accreditate. Ciò a dimostrazione del ruolo centrale che il Sant’anna ricopre nel panorama sanitario calabrese». Il Cda del Sant’Anna evidenzia che «solo nell’ultimo anno sono stati eseguiti circa 900 interventi in cardiochirurgia, 1.800 procedure in cardiologia interventistica, 585 procedure di elettrofisiologia e 457 interventi di chirurgia vascolare. Assolvendo al 35% dei Lea cardiovascolari complessi in Calabria e limitando fortemente l’emigrazione sanitaria. È questa la risposta alla volontà espressa dall’Asp di Catanzaro di non procedere alla contrattualizzazione, e quindi al pagamento delle prestazioni 2020. La delibera dell’Asp, tesa a non corrispondere le prestazioni dovute e regolarmente rese per circa 24 milioni di euro, è stata prontamente impugnata nelle sedi opportune. Le motivazioni addotte dall’Azienda Sanitaria non hanno alcun riferimento con i requisiti di qualità per l’esercizio dell’attività sanitaria. Il Sant’Anna Hospital – conclude l’attuale management della clinica catanese – è struttura privata accreditata, unica in Calabria con accreditamento rinnovato, contemplata nella programmazione delle risorse annuali destinate alla Sanità dalla Regione Calabria; da ciò non si potrà prescindere nella ripartizione dei budget assegnati alle Asp dall’ufficio del commissario ad acta. Diverse ipotesi, pure perseguite dall’Azienda sanitaria, di “acquistare” da altre strutture le prestazioni finora erogate dal Sant’Anna, sono allo stato irrealizzabili».

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