LAMEZIA TERME È stata rinviata al prossimo 23 aprile l’udienza preliminare del processo “Imponimento” che si svolgerà nella maxi aula bunker di Lamezia Terme, nato dall’omonima operazione e che vede alla sbarra 147 imputati per i quali, la Dda della Procura di Catanzaro ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio.
Il rinvio, fissato dal Gup di Catanzaro, Vincenzo Rinaldi, è stato disposto per consentire ai difensori degli imputati di interloquire sulle richieste di costituzione di parte civile avanzate dalle associazioni antiracket di Vibo, la Regione Calabria, l’associazione Alsangel, il Comune di Vibo Valentia, Chiaravalle Centrale, Sant’Onofrio, Maierato, Cortale, Capistrano, Filadelfia, Maida, Polia e Monterosso. Oltre alla Provincia di Vibo, la presidente del Consiglio dei ministri, ministero dell’Interno, delle Finanze e il commissario antiracket.
Le persone coinvolte nell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, sono accusate, a vario titolo, di gravi delitti, fra i quali, associazione mafiosa, associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione ed altri reati, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Tra gli indagati ci sono anche l’ex assessore regionale al Turismo Francescantonio Stillitani e suo fratello Emanuele, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa per avere agevolato gli interessi della cosca Anello-Fruci di Filadelfia capeggiata dal boss Rocco Anello. Gli Stillitani, in qualità di imprenditori nel settore turistico, secondo l’accusa «si ponevano quale riferimento per sodalizio». (Gi.Cu.)
x
x