«Come www_laCalabriavistadalledonne aderiamo convintamente alla iniziativa lanciata da Radio Ciroma Cosenza, e invitiamo le cittadine e i cittadini dell’area urbana a partecipare insieme a noi a questa importante testimonianza civica in difesa del diritto alla salute, individuale e collettiva, oggi mostruosamente a rischio nei nostri territori. Diritto alla salute e a una sanità pubblica giusta e accessibile di cui oggi riscopriamo tutto il valore quale fondamento di una società equa e sostenibile! “Www_lacalabriavistadalledonne, ha da tempo posto all’attenzione degli interlocutori istituzionali la questione della qualità dei servizi sanitari territoriali, ben consapevole anche del costo sociale e di discriminazione a carico delle donne, delle famiglie, comunque formate, dei soggetti fragili, prodotti dalle disfunzioni sempre più marcate del sistema sanitario in provincia e in regione. La nostra battaglia contro il depotenziamento dei consultori familiari insieme alla costruzione di servizi di welfare di prossimità evidentemente si collocano nello stesso orizzonte dentro il quale oggi a gran voce richiediamo una netta e definitiva inversione nella gestione della sanità pubblica.Mentre cingiamo con un abbraccio solidale tutti gli operatori sanitari che allo strenuo si stanno battendo per salvare quante più vite all’assalto del Covid”, nello stesso tempo condanniamo senza appello una gestione delle aziende ospedaliere e territoriali sorde entrambe a tutti gli allarmi, lanciati nel passato e soprattutto in questo anno di pandemia. Aziende irresponsabilmente ingessate quando era necessario procedere con celerità a rimuovere tutti gli ostacoli, per un’organizzazione efficiente a contrasto della diffusione del contagio e della cura dei contagiati, ma anche prive delle necessarie autorizzazioni alle assunzioni e dei piani pandemici di riferimento da parte dei vari commissari alla sanità, di nomina governativa, succedutisi, attuale compreso. Dobbiamo dirlo con chiarezza: l’attuale odierna gravissima situazione del contagio e della capacità delle strutture ospedaliere e territoriali di farvi fronte poteva essere assolutamente evitata. Lo dice la storia dell’ultimo anno, costellata da annunci su annunci e incapacità a operare. Perché non si è proceduto alle assunzioni di personale pure deliberate e finanziate? Perché non si sono attivate adeguatamente le USCA? Perché il tracciamento e il sequenziamento non sono mai partiti in misura congrua rispetto alla popolazione interessata? Perché, ad oggi, solo un percentuale infinitesimale della popolazione fragile è stata vaccinata? Perché si è lasciato – a dispetto di tutte le evidenze e raccomandazioni scientifiche, dopo il caso Bergamo – che l’ospedale HUB dell’Annunziata diventasse di fatto un ospedale Covid?Con pentole, lenzuola cartelli vi diciamo basta! riportiamo la sanità a bene pubblico che fa bene!»
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