CORIGLIANO ROSSANO Una partenza col botto. In tutti i sensi. L’hub regionale per le vaccinazioni attivato al PalaBrillia di Corigliano Rossano, in queste ore, ha fatto molto discutere. Inaugurato mercoledì scorso alla presenza del commissario alla sanità Calabrese, Guido Longo, attorno al centro si è scatenato un putiferio. Perché pur con una organizzazione sotto il profilo sanitario praticamente perfetto, si è sparsa velocemente la notizia secondo cui si sarebbero potuti vaccinare tutti, indistintamente.
Molte le dosi inoculate agli iscritti nelle liste dei servizi essenziali, ma sembra che più di qualcuno sia riuscito a farsi vaccinare soprattutto nel corso della giornata “inaugurale”, con un’onda lunga giunta fino ad oggi. Sparsasi la “voce”, fuori dal PalaBrillia si è creata in breve tempo una lunga lista di “avventori” improvvisati, probabilmente alimentata da chi si trovava all’interno del centro. Gli inviti pare siano giunti anche da qualcuno all’interno dell’apparato politico cittadino.
Sull’argomento è intervenuto duramente anche il consigliere regionale Giuseppe Graziano. «Io non so di chi sia la colpa – ha scritto su Facebook – sta di fatto che quanto verificatosi tra ieri e oggi all’Hub vaccinale provinciale di Corigliano Rossano è l’esempio plastico di come sia ridotto il nostro sistema sanitario e a che punto è la fase organizzativa anti-covid nel territorio di Cosenza».
«Tutte quelle persone ammassate aspettavano un vaccino – specifica Graziano – e non perché si erano prenotate attraverso la piattaforma, ma perché qualcuno ad un certo punto ha diffuso la notizia che chiunque volesse vaccinarsi avrebbe potuto farlo recandosi in quel centro. Notizia che si è estesa in un batter d’occhio in mezza Calabria. Qualcuno, arrivato sul posto, alla fine è stato pure vaccinato fino a quando non è arrivato un repentino alt dall’Ufficio del Commissario della sanità calabrese».
Una pratica, evidenzia il consigliere regionale, «non è prevista dalle linee guida dettate dal commissario per la campagna vaccinale. Anche perché ancora oggi ci sono persone fragili, malati oncologici, anziani che per farsi un vaccino vengono sbarcati a destinazioni impensabili della Calabria».
Non attenuano a smorzarsi, insomma, le polemiche attorno all’episodio, alimentato dai social. Tutto questo mentre la campagna vaccinale in Calabria scorre via lentissima, relegando la regione fra le ultime, ma fra le prime per la tanto discussa categoria “altro” che da sola ha superato il 30% di tutte le dosi somministrate in Calabria.
Nei giorni scorsi Longo aveva dichiarato che in quella lista vi sono i servizi essenziali, ma sembra indubbio come sia rimpinguata anche da molti furbetti.
In tutto questo, il centro vaccinale del PalaBrillia al momento sta somministrando circa 500 dosi giornaliere di AstraZeneca, ma il potenziale potrebbe essere ben più vasto con le sei linee di vaccinazione. (l.latella@corrierecal.it)
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