CORTALE «Il Comune di Cortale si costituisce parte civile nel procedimento penale pendente davanti al Tribunale di Catanzaro (nell’aula bunker di Lamezia Terme) scaturito dall’inchiesta denominata “Imponimento”». La decisione è stata assunta dalla Giunta municipale guidata dal sindaco Francesco Scalfaro, nei giorni scorsi, e in vista dell’udienza fissata dal giudice per le indagini preliminare.
«Lo scorso 5 marzo – si legge in una nota – in seguito alla fissazione dell’udienza e la richiesta di rinvio a giudizio depositati dal Pubblico ministero, gli atti sono stati notificati al Comune di Cortale quale persona offesa dal reato: qualora accertati, i reati contestati agli imputati comporterebbero il diritto del Comune al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, compresi quelli derivanti dalla lesione dell’immagine».
«Il Comune di Cortale – evidenzia l’amministrazione comunale – non dispone di un Ufficio di Avvocatura e, quindi, per le ragioni di urgenza dettate dalla pronta costituzione nel giudizio nei termini di legge, nelle more dell’approvazione di un apposito regolamento sul conferimento degli incarichi legali, la Giunta comunale ha inteso conferire mandato all’avvocato Giuseppina Sibio del Foro di Vibo Valentia, ritenuta idonea ad assumere l’incarico».
«Siamo davanti ad un processo che mette alla sbarra oltre dieci anni di storia criminale. Vogliamo prendere posizione concretamente contro i danni nefasti del condizionamento perpetuo del nostro territorio – afferma il sindaco di Cortale, Francesco Scalfaro – soffocato dalla prepotenza e dall’arroganza criminale che ne ha condizionato lo sviluppo e impoverito il tessuto sociale. La nostra costituzione di parte civile è un segnale alla comunità, di come la legalità e la trasparenza restano la bussola del nostro operato e il collante delle forze sane della società civile che vuole guardare al futuro con fiducia, libera da condizionamenti».
x
x