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Vicenda Zaki, Pandolfo: «Giusto il riconoscimento della cittadinanza»

L’esponente del Forum Pd “Giovani per Lamezia” commenta il voto unanime al Senato a favore del giovane studente recluso in Egitto: «Bella notizia»

Pubblicato il: 16/04/2021 – 11:43
Vicenda Zaki, Pandolfo: «Giusto il riconoscimento della cittadinanza»

LAMEZIA TERME «L’altro ieri , al Senato, su proposta del Partito democratico è stato approvato un ordine del giorno unitario,senza nessun voto contrario, con cui si chiede al nostro governo di concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Finalmente una bella notizia e un bel segnale politico che dice che l’Italia è contro le torture e siamo tutti uniti contro le dittature». Così Antonio Pandolfo del Forum Pd “Giovani per Lamezia” sostiene la cittadinanza italiana a Patrick Zaki.
«Patrick Zaki 29 anni ricercatore presso l’università di Bologna – aggiunge – da oltre un anno prigioniero nelle carceri egiziane, non per un crimine ma per quello che è: un’attivista per i diritti umani, non per essere colpevole di qualche reato, ma per quello che rappresenta: una voce dissenziente contro il regime militare del generale al Sisi. Dall’8 febbraio 2020 Patrick Zaki viene detenuto in regime di custodia cautelare fino a data da destinarsi, senza un processo e senza alcuna prova, ma in base alla falsa accusa di aver incitato al terrorismo attraverso alcuni post sui social network».
«Zaki, insieme ad altre decine di migliaia di oppositori politici – ricorda l’esponente del Pd giovani – è imprigionato e torturato per un’idea: perché si batte per la libertà e l’uguaglianza del suo popolo. Incarcerato dallo stesso regime responsabile di aver seviziato e ucciso il nostro Giulio Regeni e che da cinque anni impedisce che venga alla luce la verità su quell’omicidio».
«Ma in Egitto, un paese in cui i militari controllano tutto ed in cui si può essere arrestati innocenti – sottolinea Pandolfo – anche un semplice studente di 29 anni fa paura al regime, perché mostra a tutti che si può alzare la testa e chiedere democrazia. Per questo i governanti egiziani fanno di tutto per soffocare la sua voce, per questo ogni 45 giorni il tribunale del Cairo annuncia il rinnovo della custodia cautelare».
«L’attribuzione della cittadinanza italiana – spiega – consentirà alle richieste di scarcerazione provenienti dal nostro paese di avere una maggiore forza, non potendo essere rimandate al mittente, dall’Egitto, con l’argomento, peraltro pretestuoso, che Zaki è cittadino egiziano e che quindi né l’Italia né la comunità internazionale possono intromettersi in una vicenda interna. La battaglia culturale e politica portata avanti dal Parlamento per riportare Patrick Zaki in Italia potrà essere vinta, se in quella prigione ci sarà un cittadino italiano ed europeo».
«Come affermato dalla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, che ieri, a novant’anni e nonostante il covid – conclude Pandolfo – si è presentata nell’aula per sostenere l’iniziativa, il Partito Democratico sarà sempre presente quando si parla di libertà e per lottare quando un innocente è in prigione. Il messaggio arrivato ieri mobilita tutti, supera muraglie e filo spinato,Patrick Zaki libero, libertà e giustizia per l’Egitto.Noi giovani del Pd ci siamo».

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