COSENZA «Ho sempre pensato che inseguire il senso comune lasciando in disparte il buon senso, come ci insegna Manzoni, sia la negazione della politica ormai imbrigliata nelle secche della paura. Immaginate se in piena pandemia venissero a mancare le fasce tricolori quelle, per intenderci, che ogni santo giorno si svegliano dedicando tutta il loro tempo alla propria comunità». Lo scrive sul profilo facebook il consigliere regionale del Pd Giuseppe Aieta. «Quelli che oltre ad occuparsi del disagio sociale, delle opere pubbliche, del decoro, delle scuole, dei trasporti – prosegue – devono fare i conti con una realtà drammatica come il virus che sta infestando i Comuni. E immaginate un Comune senza il proprio sindaco perché colpito dal covid. Cioè, il virus vince sulla comunità perché sconfigge il suo primo avversario, lo neutralizza, lo mette fuori gioco. Perché è il sindaco che si pre-occupa della sua comunità, è lui ad emettere ordinanze a tutela della cittadinanza, è lui che rischia penalmente solo per difendere il suo territorio, è lui che artigianalmente segue il tracciamento dei contagi, è lui che assorbe le maledizioni dei cittadini, ed è lui che rischia per l’odio sociale che la crisi sanitaria ha aggravato».
«Sono loro che – prosegue Aieta – dopo il personale sanitario (senza il quale saremmo già spacciati) e i soggetti fragili (che proprio i Sindaci devono tutelare e garantire), andavano vaccinati, sono loro le autorità sanitarie e di protezione civile nel proprio Comune, sono loro che durante le emergenze adottano atti e provvedimenti di proprio pugno e con la propria firma. Non è un privilegio».
«Sarebbe un privilegio per altre figure istituzionali come la mia – sottolinea l’esponente dem – di consigliere regionale, ma non per il sindaco». «Sono loro – conclude Aieta – che oggi tengono in piedi l’organizzazione delle nostre città, sono loro che ci informano, sono loro che interloquiscono con Asp e Regione, sono loro che trascorrono notti insonni finché non viene giorno. Sono loro che meritano il nostro rispetto».
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