CATANZARO La Calabria resta in zona arancione. Nonostante la crescita del numero dei contagi e i ricoveri, il ministero della Salute sulla base del monitoraggio effettuato dall’Istituto superiore di sanità relativo alla settimana dal 5 all’11 aprile ha deciso di mantenere la Calabria tra le regioni in cui il rischio resta alto, ma non altissimo. Proprio da quei dati emerge infatti che il tasso di incidenza dei contagi in quel lasso di tempo è stato pari a 129.19 per 100.000 abitanti. Mentre il famoso indice Rt è pari a 0.92. Dunque due parametri al di sotto della soglia che avrebbe comportato il passaggio in zona rossa per la nostra regione.
Così la Calabria assieme a Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Molise e Umbria, oltre alle province di Trento e Bolzano restano nella fascia media del rischio.
Dopo l’analisi dei dati settimanali passa anche in arancione la Campania, mentre Sardegna, Puglia e Valle d’Aosta – visti i parametri dell’andamento dei contagi – restano in zona rossa. Secondo il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità l’Rt nazionale nella settimana è sceso. Attestandosi alla media di 0,85 rispetto a 0,92 di qualche giorno addietro con un’incidenza di 182 nuovi casi ogni 100mila abitanti.
Resta comunque alta, invece, la pressione nelle strutture sanitarie del Paese con un livello di occupazione delle terapie intensive pari al 39% (ricordiamo che la soglia dall’allarme è fissata al 30%).
Ma nonostante questi indici, il governo ha già annunciato minori restrizioni a partire già dal 26 aprile. Con la previsione di apertura di alcune attività ad iniziare dai ristoranti – purché all’aperto – e delle scuole in presenza al 100%. (rds)
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