CATANZARO Dovranno affrontare il processo i “furbetti del cartellino” della sanità catanzarese. Lo ha deciso il giudice delle udienze preliminari del Tribunale del Capoluogo, Alfredo Ferraro, che ha rinviato a giudizio 57 dei 58 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Cartellino Rosso” dalla procura di Catanzaro per truffa ai danni di un ente pubblico e attestazione fraudolenta della presenza in servizio.
Si tratta dell’operazione, diretta dal pm Domenico Assumma, con il coordinamento dell’aggiunto Giancarlo Novelli e dal procuratore Nicola Gratteri, che ha riguardato le condotte illecite di numerosi dirigenti, impiegati e dipendenti delle strutture amministrative dell’Asp di Catanzaro e dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e che ha portato il 23 aprile dell’anno scorso a sospendere dall’esercizio di pubblico ufficio 15 persone (sospensioni da tre mesi a un anno) mentre nei confronti di 18 persone è stato disposto il sequestro dei beni per un valore complessivo di circa 20mila euro.
Ora per tutti e 57, visto che un indagato ha patteggiato la pena a 2 anni di reclusione, si aprirà il processo.
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