CATANZARO Vicinanza e sostegno al giudice del Tribunale di Lamezia Terme Luana Loscanna è stata espressa dalla giunta sezionale dell’Associazione nazionale magistrati di Catanzaro dopo le affermazioni proferite dall’ex pm Luigi De Magistris condannato dal giudice a quattro mesi per il reato di diffamazione.
«Con riferimento alle dichiarazioni rese dal dottor Luigi De Magistris – scrive l’Anm di Catanzaro – in ordine alla sentenza emessa dal Tribunale di Lamezia Terme, la giunta sezionale dell’Anm evidenzia che non è accettabile, pur nella libertà di critica, l’allusione all’assenza di autonomia e indipendenza del giudice, nonché l’immotivato tentativo di instillare il dubbio che la decisione sia ispirata da logiche estranee e diverse da quelle proprie dei fini di giustizia. La giunta sezionale assicura vicinanza e sostegno alla collega coinvolta».
Non si placa, dunque, l’indignazione prodotta dalle parole dell’ex magistrato di Catanzaro che da tempo ha intrapreso carriera politica.
De Magistris, dopo essere stato condannato, lo scorso 16 aprile, per diffamazione nei confronti del giudice Salvatore Murone – in seguito ad alcune frasi pronunciate nel corso della trasmissione “Piazzapulita”, – ha divulgato su Facebook un video nel quale, spiegando le proprie ragioni, lascia cadere anche frasi “sibilline”: «Ho fiducia come sempre – conclude de Magistris – che all’interno delle istituzioni il bene prevalga sul male e che all’interno dalla magistratura ci siano donne e uomini autonomi e indipendenti in grado di rimettere a posto la storia e la verità». Un’affermazione che ha lasciato interdetto più d’uno. Ieri il professore Mario Murone, difensore del giudice Salvatore Murone, aveva stigmatizzato l’intervento di De Magistris sottolineando, in un comunicato, che «è il sottinteso che è assolutamente inaccettabile, che va scoperto e che deve essere pubblicamente riprovato: forse che il giudice che lo ha condannato non è stato altrettanto autonomo e indipendente rispetto a quelli che potrebbero assolverlo?». Oggi l’Anm parla di «immotivato tentativo di instillare il dubbio che la decisione sia ispirata da logiche estranee e diverse da quelle proprie dei fini di giustizia», dichiarando la propria vicinanza e sostegno al giudice Loscanna.
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