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Brogli elettorali, l’inchiesta si allarga: coinvolti anche esponenti di centrodestra

Quattro nuovi avvisi di garanzia notificati dopo le nuove indagini della Procura di Reggio e della Digos. Tra questi anche candidati di Fi e FdI

Pubblicato il: 19/04/2021 – 13:32
Brogli elettorali, l’inchiesta si allarga: coinvolti anche esponenti di centrodestra

REGGIO CALABRIA Nuovo capitolo dell’inchiesta sui presunti brogli durante le ultime elezioni amministrative di Reggio Calabria dello scorso 20 e 21 settembre.
La procura guidata da Giovanni Bombardieri ha infatti notificato altri 4 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati, alcuni dei quali gravitanti nell’area politica di centrodestra.
Un’indagine in divenire, come più volte hanno affermato gli inquirenti, che parte dall’arresto del consigliere comunale eletto tra le fila del Pd, Antonino Castorina, e assume ora sfumature bipartisan.

Nei capitoli precedenti

Quello del 19 aprile è il terzo capitolo dell’inchiesta partita già a seguito dei controlli della Commissione elettorale centrale, presieduta dal magistrato Giuseppe Campagna, su presunte anomalie in alcuni seggi elettorali. Circostanza che aveva spinto il magistrato a segnalare la questione alla Procura della Repubblica. Le indagini, subito avviate dalla Digos della questura di Reggio Calabria, su delega dell’Ufficio di Procura e coordinate dal Procuratore aggiunto Gerardo Dominjanni, hanno dato i primi riscontri lo scorso dicembre, con la notifica della misura cautelare ai domiciliari per Antonino Castorina e al presidente di seggio ritenuto parte del “sistema”, Carmelo Giustra.  A loro si erano poi aggiunti altri soggetti dallo zio di Giustra, Giuseppe Saraceno ad alcuni componenti dello staff del politico.

Nuovi indagati

Le successive indagini di questi mesi della Procura della Repubblica e della Digos, hanno fatto emergere ulteriori elementi di valutazione, allargando la platea degli indagati anche ad altri tre candidati, Luigi Dattola (FdI), Giuseppe Eraclini (Fi) e Giuseppe Cuzzocrea (Lista Civica), non eletti nel 2020, finiti anche loro nel registro degli indagati per falso e violazione della legge elettorale. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, gli indagati erano riusciti ad ottenere decine di deleghe di elettori anziani e ammalati, e anche di persone decedute, per il così detto “accompagno” nella cabina elettorale per esprimere il voto. Il quadro indiziario ha indotto il pm Paolo Petrolo a richiedere al gip Stefania Rachele la proroga delle indagini, richiesta accolta dal giudice decidente. Il quadro indiziario ha indotto il pm Paolo Petrolo a richiedere al gip Stefania Rachele la proroga delle indagini, richiesta accolta dal giudice decidente. Nell’inchiesta risultano altresì ufficialmente indagati Giuseppina Facciolo, Paola Maria Serranò, consigliere uscente del Pd e non ricandidatasi nel 2020, Elena Anna Cotugno e Serena Minniti, sfiorati nella prima fase delle indagini.

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