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Il caso

Canoni idrici, pignoramenti all’insaputa degli utenti di Lamezia Terme

L’Acu ha presentato un esposto al prefetto dopo alcune segnalazioni sulla condotta della società che gestisce il recupero dei crediti

Pubblicato il: 19/04/2021 – 16:39
Canoni idrici, pignoramenti all’insaputa degli utenti di Lamezia Terme

CATANZARO Un esposto al Prefetto di Catanzaro è stato presentato dall’Acu (Associazione consumatori utenti) dopo che all’associazione sono giunte segnalazioni «da parte di cittadini lametini che lamentano di essere venuti casualmente a conoscenza di pignoramenti di stipendio, di conti correnti e fermi amministrativi subiti da parte della Sogert di Napoli, società che agirebbe su concessione della Lamezia Multiservizi per il recupero dei canoni idrici (acqua potabile)».
«Nel sottolineare che è dovere dei cittadini provvedere al pagamento di tasse e tributi – scrive il presidente regionale Sergio Tomaino – con la presente si chiede l’immediato intervento del Prefetto di Catanzaro affinché verifichi se la Sogert, e quindi la Lamezia Multiservizi spa, stia agendo in violazione delle leggi dello Stato e delle delibere comunali. Da un primo accertamento delle segnalazioni emerge che la Sogert spa stia agendo in forza di una legge reale, la n.639/1910, e del DPR 602/1973. E ciò nonostante che la riscossione esattoriale, cui è soggetta l’Agenzia delle Entrate Riscossione e le altre Società concessionarie, sia attualmente sospesa in forza del reiterato differimento a causa del Covid-19, così disponendo da ultimo il Decreto Draghi, conseguente al DL n. 7 del 30.01.2021, che aveva differito il termine di sospensione dell’attività di riscossione precedentemente fissato dal Decreto Legge n. 3/2021, emanato proprio per venire incontro alle famiglie a causa del delicato momento storico di grande difficoltà economica».
«Peraltro – prosegue Tomaino – i cittadini hanno anche segnalato che la Sogert spa sta agendo ponendo in essere una serie di irregolarità: omette di notificare l’atto di pignoramento al cittadino che, quindi, rimane ignaro su quanto succede al proprio conto o allo stipendio; pone in essere una duplicazione di pignoramenti, andando a colpire contestualmente conti, stipendi ed autoveicoli; agisce per il recupero di tributi abbondantemente prescritti e/o pagati dall’utente, anche perché oggetto di rateizzazione e/o rottamazione con Agenzia delle Entrate Riscossione; agisce, in numerosi casi, in assenza di regolare titolo. I cittadini lamentano anche la contestuale sospensione dell’erogazione dell’acqua da parte della Lamezia Multiservizi spa, sia in spregio all’esito del referendum sull’acqua pubblica che in contrasto alla delibera del Comune di Lamezia Terme n.7 del 21/5/2012, recepita anche nello Statuto comunale, che vieta tale modus operandi e che prevede che l’utente abbia il diritto di avere quanto meno il 30% della portata di acqua, limite vitale di un bene pubblico, primario ed essenziale».

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