REGGIO CALABRIA Poca trasparenza sulle delibere e penalizzazione dell’area centrale della Calabria. In apertura di seduta del Consiglio regionale si registra l’affondo del consigliere di Forza Italia Mimmo Tallini all’indirizzo della Giunta regionale guidata dal presidente facente funzioni. «Noi – ha detto Tallini – non abbiamo la possibilità di controllare: non vengono pubblicate le delibere della Giunta. In passato, con la gestione Scopelliti, eravamo arrivati a essere i primi per trasparenza, ora non è più così, e mi auguro che sia una disfunzione ma è necessario tornare a dare trasparenza agli atti dell’amministrazione. Dico poi ai nostri colleghi in Giunta: c’è una Giunta che opera con qualche anomalia rispetto ai territori, c’è una tendenza a privilegiare alcuni territori, in modo particolare la provincia di Cosenza, super-rappresentata in Giunta, e anche Reggio mentre invece è fortemente penalizzata l’area centrale, cioè le province di Catanzaro, Vibo e Crotone. Forse questo accade perché non ci sono rappresentanti di questi territorio in Giunta ma una politica alta dovrebbe imporre la visione generale di uno sviluppo organico. Invito i colleghi, soprattutto della mia maggioranza, a pensare di andare avanti per sei-sette mesi senza avere le minime risposte per l’area centrale, come invece – ha ricordato Tallini – era pure era capitato con l’amministrazione Oliverio».
Tallini ha anche sottolineato l’anomalia di un consiglio regionale convocato senza avere all’ordine del giorno un punto specifico sulla sanità. Questo passaggio ha innervosito il presidente facente funzioni, che avrebbe accennato addirittura a un’uscita dall’aula, suscitando la reazione del consigliere di Forza Italia, che si è detto pronto a seguirlo, visto il suo atteggiamento sulla questione. «Se andrò via – ha detto il consigliere forzista – lo faccio proprio per rispetto di quest’aula: non possiamo venire qui a fare passerelle per annunciare programmi per sperare di avere improbabili consensi che devono servire a carriere e obiettivi personali di soggetti che non hanno nulla a che fare né con la politica né non nulla, e lo sapevano già prima che diventassero amministratori».
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