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«Spirlì promuova un confronto per salvare il Sant’Anna»

L’istanza del consigliere regionale, Francesco Pitaro indirizzata al ministero dell’Interno e della Salute

Pubblicato il: 19/04/2021 – 14:58
«Spirlì promuova un confronto per salvare il Sant’Anna»

CATANZARO «La mancata contrattualizzazione del Sant’Anna Hospital  da parte dell’Asp di Catanzaro per l’anno 2021 determinerebbe la perdita per la Calabria di un inestimabile patrimonio scientifico e di sperimentate professionalità con la conseguente ripresa dei “viaggi della speranza” dei calabresi e l’ulteriore danno economico per la Regione». Lo segnala il consigliere regionale Francesco Pitaro nell’istanza indirizzata al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute, al Presidente della Regione, al Commissario ad acta per la sanità e all’Asp di Catanzaro in merito alla «necessaria» contrattualizzazione per l’anno 2021 della struttura sanitaria. «Occorre che il presidente Spirlì – aggiunge Pitaro – a cui va dato atto che (assieme al commissario Longo) ha sempre apprezzato la valenza scientifica del Sant’Anna, convochi con urgenza un tavolo di confronto con la Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro alla presenza del consiglio d’amministrazione della clinica e del commissario Longo, al fine di accertare in contraddittorio l’esistenza dei requisiti di legge in capo al Sant’Anna per la contrattualizzazione per l’anno 2021 e al fine di invitare l’attuale Commissione straordinaria dell’Asp – una volta accertata l’esistenza dei requisiti di legge – a procedere alla contrattualizzazione. In caso di un perdurante atteggiamento ostile, è necessario che il Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute – alla luce del rischio grave e imminente di privare la Calabria di una struttura cardiologica  d’eccellenza e di lasciare 300 persone senza lavoro – avochino, in qualità di organi politico-amministrativi gerarchicamente sovraordinati, il procedimento diretto alla contrattualizzazione del Sant’Anna per l’anno 2021». Sottolinea il consigliere regionale: «Dopo l’inibizione da parte dell’Asp dell’attività sanitaria – poi sospesa dal Tar di Catanzaro – a seguito dell’avvio di un procedimento penale, la struttura (il cui consiglio d’amministrazione è stato completamente rinnovato) ha dovuto chiudere, i lavoratori sono rimasti a casa e i pazienti calabresi, molti già prenotati per delicatissimi interventi chirurgici, hanno dovuto rivolgersi alle strutture di altre regioni. Di fronte a un quadro così sconfortante, la politica deve assumere un atteggiamento responsabile e propositivo, aprendo un confronto con la burocrazia e scongiurando ostacoli che risultino fortemente penalizzanti quanto illogici e incomprensibili. Infatti – conclude Pitaro -, nonostante le verifiche svolte dagli organi di legge circa l’esistenza dei requisiti e nonostante l’accreditamento concesso alla struttura dal Commissario ad acta per la sanità, l’Asp di Catanzaro ha negato immotivatamente, con delibera N. 443 del 13/4/2021, la contrattualizzazione al Sant’Anna sul presupposto che è in corso un’indagine penale. Indagine che deve essere portata avanti per l’accertamento di eventuali responsabilità penali, ma che, come ho sempre sostenuto, non può determinare l’annientamento di una struttura sanitaria d’eccellenza».

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