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Il nuovo decreto “Covid”

Scuole al 60% e resta il coprifuoco. Si allenta la morsa sulle chiusure

La bozza del provvedimento è pronto. Nelle prossime ore il via libera dal Cdm. Riaprono anche cinema e teatri. Certificato per spostarsi tra regioni

Pubblicato il: 20/04/2021 – 21:05
Scuole al 60% e resta il coprifuoco. Si allenta la morsa sulle chiusure

Tornano le zone gialle, scuola superiore in presenza almeno al 60%, ristoranti aperti anche la sera ma solo all’aperto e con il coprifuoco che resta alle 22, un ‘certificato verde’ che consentirà di spostarsi anche tra le zone rosse e arancioni, via libera a teatri, cinema, sale da concerto e musei. E dal primo giugno si potrà andare anche allo stadio, in non più di mille persone.
La bozza del decreto legge che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri nelle prossime ore conferma sostanzialmente quanto annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa di venerdì scorso e sarà in vigore fino al 31 luglio, quando scadrà anche lo stato d’emergenza, prorogato dunque per 3 mesi.


Testo nato dal compromesso

Il testo, se non cambierà nelle prossime ore, è un compromesso tra le diverse posizioni delle maggioranza, con il centrodestra e la Lega in particolare che continuano a chiedere maggiori aperture da subito e il posticipo del coprifuoco almeno alle 23, e l’ala più prudente del governo, con il ministro della Salute Roberto Speranza che anche oggi ha sottolineato come il decreto rappresenti un «primo messaggio di fiducia al Paese» che però richiede massima «prudenza, per non vanificare gli sforzi fatti finora». Ed è un compromesso anche tra le Regioni e il governo, soprattutto sulla scuola. Non ci sarà, infatti, il ritorno in presenza da lunedì per tutti gli studenti delle superiori.
Una soluzione «tecnicamente impraticabile» secondo i presidenti per due motivi: la capienza dei traporti pubblici ridotta al 50% per le normative anticovid e i limiti strutturali delle scuole italiane, che non consentono di rispettare le restrizioni con la presenza di tutti gli studenti. Nella bozza il governo prevede dunque dal 26 il ritorno in classe almeno al 50% per gli studenti delle superiori nelle zone rose e almeno al 60% e fino al 100% in quelle arancioni e gialle. Infanzia, elementari e medie saranno invece in presenza in tutta Italia.
E i governatori non potranno derogare a queste disposizioni se non in presenza di casi di «eccezionale e straordinaria gravità» dovuti al virus.
«L’obiettivo del governo – dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini – è quello di favorire il ritorno a scuola dei ragazzi e lo faremo gradualmente, in modo progressivo e sicuro». «Conosciamo le difficoltà – aggiunge il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – ma il nostro obiettivo da realizzare quanto prima è quello di riportare tutti in presenza al 100%».


Gli spostamenti

Da lunedì tornano invece gli spostamenti tra le regioni gialle (e bianche, quando ci saranno), sospesi ormai da quasi 5 mesi. Si potrà andare da un territorio all’altro o muoversi in ambito regionale ma fino al 15 giugno sarà consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti tra le 5 e le 22, in massimo 4 persone oltre ai minorenni su cui si esercita la potestà genitoriale. In zona arancione, invece, si potrà farlo solo in ambito comunale.

Il certificato verde

Ma il decreto prevede anche la possibilità di entrare e uscire anche dalle zone arancioni o rosse. Bisognerà avere la ‘certificazione verde’: un documento che potrà essere cartaceo o digitale e sarà valido per sei mesi per coloro che sono vaccinati o che sono guariti dal Covid mentre avrà una durata di 48 ore per chi ha un tampone con esito negativo. A rilasciarlo potranno essere le strutture che effettuano le somministrazioni, gli ospedali in cui si è stati ricoverati per il virus o il medico di base, i centri e le farmacie autorizzati per i test.

Dal 1 giugno a cena anche al chiuso

Da lunedì si potrà anche tornare a fare qualcosa che manca da mesi: cenare fuori al ristorante. Almeno nelle regioni gialle e «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto». Chi non ha spazi all’esterno dovrà attendere fino al 1 giugno, una decisione contro la quale si sono già schierati oltre la Lega anche i manifestanti di “IoApro”: «il 26 apriremo comunque, senza rispettare coprifuoco ne pass», dicono.


Tornano cinema, teatri e spettacoli live

Al chiuso si potrà invece andare al cinema o assistere a spettacoli “in teatri, sale concerto, live club e altri locali” sulla base dei protocolli approvati dal Cts: prenotazione obbligatoria, un metro tra le persone, massimo 500 persone al chiuso e mille all’aperto. Per alcuni eventi potranno essere riservati solo a chi avrà il certificato verde.


A giugno anche allo stadio

Il cronoprogramma definito dal decreto, sempre se confermato dal Cdm, prevede poi il 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali, anche nei giorni festivi e prefestivi; dall’1 giugno quello delle palestre e anche degli stadi e dei palazzetti, con una capienza non superiore al 25% e comunque non oltre i mille all’aperto e 500 al chiuso; dal 1 luglio delle fiere, dei congressi, dei centri termali e dei parchi a tema.

Controlli alla movida

Tutte misure che saranno accompagnate da un rafforzamento dei controlli, come ha confermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Saremo particolarmente rigidi, non possiamo rischiare di buttare a mare quello che abbiamo fatto fino ad ora».

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