TORINO Il boss Urbano Zucco torna a vivere nelle lussuose ville che la magistratura gli aveva confiscato in seguito all’arresto del 2011. Accade a San Francesco al Campo nel Torinese, dove grazie all’operazione “Minotauro” contro la ‘ndrangheta nel Nord Italia, Zucco era stato arrestato come esponente di spicco della criminalità, insieme ad altre 149 persone. I giudici di Torino lo avevano definito «uno che manovra tanto denaro tanto da costituire fonte di reddito sicura per la criminalità organizzata».
La riappropriazione da parte di Zucco delle ville finite all’asta è una vicenda che ha dell’incredibile e che utilizza i collaudati sistemi mafiosi, come la tecnica del prestanome. Per l’Agenzia delle Entrate – da quanto emerge da un servizio delle Iene – la proprietaria di uno dei due stabili sarebbe la cognata del boss, che pur avendo sulla carta la residenza nella villa nei fatti vive altrove, in un modesto appartamento con marito e figlia. Ad abitare nella villa, invece, è Zucco, incastrato dalle telecamere delle Iene mentre di mattina presto esce dalla casa confiscata, dando prova di abitarci per davvero. Una villa che era stata venduta all’asta a un prezzo ribassato rispetto al suo reale valore (800mila euro) – documenta il servizio delle Iene – e che la cognata avrebbe acquistato con un mutuo di 180mila euro. Beni sottratti alla ‘ndrangheta che con delle semplici e illecite manovre ritornano nelle mani della criminalità. Urbano Zucco, che ha scontato 6 anni di carcere con una condanna in via definitiva per mafia, davanti al “pedinamento” e alle domande incalzate dal giornalista Luigi Pelazza delle Iene si è allontanato senza rispondere. Le Iene hanno intervistato anche il sindaco di San Francesco al Campo che ha affermato di «poter solo parlare bene» di Zucco e ha taciuto quando il giornalista gli ha domandato delle due piscine delle ville che risultano non accatastate e dunque del tutto abusive.
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