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Villa Bianca, blitz di Spirlì: «Chi blocca la consegna del centro Covid?»

Il governatore reggente: «Sono pronto a denunciare la situazione in Procura». Giuliano: «A breve pronti 40 posti letto»

Pubblicato il: 21/04/2021 – 10:04
Villa Bianca, blitz di Spirlì: «Chi blocca la consegna del centro Covid?»

CATANZARO Improvviso blitz questa mattina del presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì a Villa Bianca a Catanzaro, l’ex sede del policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro individuato dalla Regione nei mesi scorsi come centro Covid. Spirlì ha fatto un sopralluogo nei locali della struttura, accompagnato dal capo della Protezione Civile regionale e delegato regionale per l’emergenza Covid Fortunato Varone e da alcuni militari dell’esercito, per denunciare – afferma il presidente ff – «l’inaccettabile ritardo con cui si sta procedendo alla consegna del centro». Il governatore reggente si è rivolto al commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Mater Domini Giuseppe Giuliano chiedendo «chi o cosa stia bloccando la consegna dei locali» e dichiarando di essere «pronto a denunciare la situazione in Procura». «È il momento di dire basta davanti a ritardi e inerzie inaccettabili», evidenzia infine Spirlì. Giuliano ha confermato il rallentamento ma anche voluto rassicurare sull’attivazione di Villa Bianca con una disponibilità di 40 posti letto.

Il blitz e il “siparietto” con Aiello

«Abbiamo deciso o di controllare corridoio per corridoi, piano per piano, stanza per stanza, la condizione di Villa Bianca perché sono cinque mesi che stiamo aspettando che l’azienda Mater Domini consegni i locali, che peraltro abbiamo provveduto insieme alla Protezione civile a rimettere in attività proprio per aprire questo mega-reparto di Covid nella zona centrale della Calabria». Così Spirlì prima di procedere al sopralluogo, nel quale viene accompagnato da un Giuliano evidentemente (e comprensibilmente) a disagio. «Sono stati stimati 100 posti, ancora – sostiene il presidente ff – non ci sono stati consegnati, vogliamo sapere chi blocca questa operazione, perché fino a oggi siamo stati collaborativi e da oggi in poi non lo saremo più. Da oggi in poi voglio sapere chi sta bloccando questa operazione e per quale motivo, perché abbiamo assoluto bisogno di questi posti letto. Come sempre, il ministero della Difesa e l’Esercito ci continuano a sfare supporto nella battaglia contro il virus e appena avremo finalmente i locali consegnati avremo anche modo di renderci conto se, con il loro aiuto, possiamo sistemare anche posti di terapia intensiva e subintensiva. Però ora basta, la pazienza è arrivata al limite, anche il garbo istituzionale e la sopportazione istituzionale hanno toccato i limiti finali. Dai 100 posti stimati iniziali si era parlato di 40 subito, e questi 40 poi alla fine sono diventati 10. A questo punto voglio sapere che cosa sta succedendo, perché qui non veniamo a fare passerella ma veniamo a farci un mazzo colossale per l’emergenza Covid. Io oggi voglio visitare l’intero plesso e voglio avere la consegna immediata di questo sto plesso Oggi ognuno si assume le proprie responsabilità». Spirlì poi aggiunge: «Grazie alla collaborazione dell’Esercito, se tutto si risolve per come dev’essere risolto possiamo immaginare di avere dei posti di terapia sub e intensiva, con degli accorgimenti che saranno fatti. Adesso io tecnicamente non so rispondere, dico semplicemente avremmo l’opportunità anche con ventilatori di poter agire nell’emergenza da questo punto di vista. Ma ripeto voglio sapere perché questi locali, di cui si parla dal mese di novembre, ancora non sono stati consegnanti ai calabresi». Quindi, Spirlì procede al sopralluogo, aprendo gli ingressi dei vari reparti e le porte degli uffici a seconda di come capita. A un certo punto un curioso “siparietto”: Spirlì entra in una stanza dove lavora l’ex senatore di centrodestra Piero Aiello, che dice «ma in questo ufficio pensate di fare un reparto Covid?», con Spirlì’ che risponde «intanto controllo…»…

Da destra: Spirlì, Giuliano e Aiello

La versione del commissario Giuliano

Concluso il sopralluogo, anche il commissario dell’Aou Mater Domini Giuliano espone la sua versione. «In verità – sostiene Giuliano – è difficile dire da cosa dipendono i ritardi, perché comunque è una struttura abbastanza vecchia. Le difficoltà che abbiamo incontrato sono di natura logistica, non è che ci sia stato qualcuno che abbia frenato, ma che ha prodotto qualche rallentamento sì. Abbiamo già previsto di arrivare in breve termine a 40 posti letto. Sulla sub intensiva e sulla intensiva devo parlare con i tecnici, perché potremmo avere qualche difficoltà, non tanto per i posti da creare quanto per gli impianti che non sono sicuramente quelli adatti». Il nodo assunzioni: «Sul personale abbiamo sempre avuto difficoltà, non è solo la nostra azienda ad avere difficoltà ma ce l’ha l’intero sistema sanitario regionale, perché – spiega il commissario della “Mater Domnni” – è previsto l’utilizzo delle modalità di utilizzo delle graduatorie che impediscono ragionevolmente di fare assunzioni di fare assunzioni in tempi brevi, in più spesso si mettono di traverso le organizzazioni sindacali per quanto riguarda l’utilizzo delle graduatorie o i bandi. Nel caso degli infermieri e degli Oss poi – conclude Giuliano – il problema è il numero delle domande che arrivano: arrivano 1500-2000 domanda calcolando 10 minuti a domanda ci vogliono sei mesi».


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