CATANIA I presidenti delle Regioni Siciliana, Nello Musumeci, e Calabria, Nino Spirlì, incontreranno oggi a Catania l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, su tema “Grazie Ponte sullo Stretto: l’opera possibile e necessaria, per l’Italia e per l’Europa”.
All’iniziativa, promossa dal network Lettera150, parteciperanno anche gli assessori alle Infrastrutture delle due Regioni, Marco Falcone e Domenica Catalfamo, che seguono il dossier. Alle 16 è previsto un punto stampa al Palazzo della Regione di Catania.
«Non è il Ponte sullo Stretto, ma il Ponte d’Europa; non è il collegamento tra due regioni, ma tra due territori europei. Calabria e Sicilia sono il primo ingresso di quella grande casa che è l’Europa». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, a poche ore dall’incontro al Palaregione di Catania (ore 16) con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Al vertice prenderà parte anche l’amministratore delegato di WeBuild, Pietro Salini.
«Calabria e Sicilia – continua Spirlì – sono le porte per chi arriva dal Canale di Suez e dai Paesi che oggi detengono un grande potere economico, come Cina e India, ormai ago della bilancia dell’economia mondiale; senza contare il continente africano, che, nei prossimi decenni, sarà l’interfaccia naturale con l’Europa. Non è dunque ammissibile che i primi territori europei non siano tra loro collegati».
«Il Ponte d’Europa – afferma ancora il presidente della Giunta calabrese – velocizzerà gli spostamenti, lo scambio di merci, l’unione dei popoli; è un’opera fondamentale per creare una sola comunità, una sola economia, un solo patrimonio artistico e culturale».
«Desidero ringraziare – conclude Spirlì – il presidente Musumeci, compagno di viaggio fidato in questo percorso pionieristico verso una proposta davvero concreta per la realizzazione del Ponte d’Europa. L’unità di intenti tra Calabria e Sicilia rispetto a un’opera che, per decenni, è stata descritta come frutto di una inutile propaganda politica, oggi diventa una richiesta senza condizioni: l’Europa non può restare sorda di fronte alle richieste dell’Europa. E qui, senza tema di smentita, è Europa».
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