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Amaco, la Cgil risponde a Posteraro: «I lavoratori recriminano il giusto compenso»

Nel mirino l’intervento dell’amministratore unico nel corso della commissione a Palazzo dei Bruzi

Pubblicato il: 23/04/2021 – 12:58
Amaco, la Cgil risponde a Posteraro: «I lavoratori recriminano il giusto compenso»

COSENZA «Alla luce delle dichiarazioni a mezzo stampa del dottor Posteraro, amministratore unico dell’Amaco di Cosenza, corre l’obbligo di ribadire la nostra posizione e, allo stesso tempo, smentire alcune affermazione che, oltre ad essere inaccettabili ed inattendibili, appaiono fortemente strumentali, tese a ledere soltanto l’immagine e la dignità dei lavoratori». A scriverlo in una nota Umberto Calabrone e Giovanni Angotti della Cgil. «Quello che da sempre contestiamo alle varie amministrazioni che si sono succedute, quindi, anche all’attuale – aggiungono – sta in alcune scelte di natura gestionale, come ad esempio, quelle di effettuare servizi aggiuntivi per conto dal Comune che puntualmente non portano a un reale rientro economico per l’azienda, in quanto, il comune, per tali servizi, nonostante gli impegni e i contratti vari, non ha quasi mai elargito nei modi e nei tempi pattuiti il corrispettivo dovuto».

Amaco, i tagli

«In alcune occasioni – dicono i sindacati – l’azienda ha concordato con l’amministrazione comunale saldi e stralci di debiti che quest’ultima aveva aperto, per servizi resi nel corso degli anni, con la conseguente riduzione del capitale sociale, che è passato da 2,5 milioni di euro a 1 milione. A questo si aggiunga il taglio che, verosimilmente, i Commissari straordinari liquidatori apporteranno, per effetto del dissesto finanziario del comune, che farebbe precipitare l’azienda negli abissi (c’è il rischio di perdere oltre un milione di euro che porterebbe a zero il capitale sociale). Si consideri, inoltre, che negli ultimi anni si è proceduto ad elargire consulenze esterne di carattere stabile o di breve durata, in modo sicuramente non adeguato allo stato economico-finanziario dell’azienda». «Nelle numerosissime determine prodotte dall’amministratore unico – continuano – troviamo consulenze professionali sia in forma stabile che una tantum, a cui vengono assegnati mandati professionali spesso che si ripetono in più determine e per entrambe le società, Amaco ed Asmc, di cui, alcune appaiono francamente incomprensibili, in quanto, riguardano consulenze come disegnatore Cad, addetto stampa e altre funzioni che a parere di chi scrive, non sono strettamente necessarie ad una azienda di trasporto locale, specialmente se si trova in difficoltà economica. Altra anomalia, la riscontriamo sulla controllata Asmc dove si contano 2 dipendenti ed almeno 3 consulenti esterni stabili più incarichi di consulenze una tantum».

Amaco, il servizio “Al Volo”

«Si continua a pagare personale esterno per effettuare prenotazioni del servizio “Al Volo” – sostengono i sindacalisti – quando in azienda si potrebbe impiegare a tale compito uno degli innumerevoli addetti all’esercizio (ad oggi ne contiamo 9 su un organico di 80 autisti o poco più), oppure impiegare personale non idoneo (ricordiamo che il servizio “Al Volo” cui faceva riferimento l’amministratore unico, da sempre è stato un servizio in perdita)». «Infine – chiosano – a differenza di quanto, in maniera forviante e strumentale, sostiene l’amministratore unico dottor Posteraro, i lavoratori Amaco non recriminano alcuna quindicesima mensilità, bensì, il giusto e dovuto corrispettivo derivante da una contrattazione di secondo livello aziendale, la quale, prevede di norma, una maggiore produttività in cambio di un riconoscimento economico, così come avviene in tutte le imprese sia pubbliche che private di qualsiasi natura».

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