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Giudiceandrea si dimette da Coordinatore del Forum Pd Cosenza. «Adesso un progetto nuovo»

E’ quanto annunciano in una nota i Giovani Democratici di Cosenza. «Bisogna superare il confronto divisivo del partito e della coalizione»

Pubblicato il: 23/04/2021 – 17:36
Giudiceandrea si dimette da Coordinatore del Forum Pd Cosenza. «Adesso un progetto nuovo»

COSENZA «Prendiamo atto positivamente, dopo la nostra lettera aperta, delle dimissioni irrevocabili di Giuseppe Giudiceandrea dal ruolo di Coordinatore del Forum Pd Cosenza. Si tratta di un gesto che aiuta a fare chiarezza perché, per usare le parole della lettera di dimissioni, rende plastica la mancanza di “agibilità” e “discussione politica” nella gestione commissariale cosentina di questi mesi». E’ quanto scrivono in una nota i Giovani Democratici. «Bisogna andare necessariamente verso il superamento di un confronto divisivo del partito e della coalizione – dicono – l’ obiettivo anche per Cosenza è quello di declinare il progetto di alleanza elettorale indicato da Enrico Letta: aggregare una coalizione delle forze europeiste e riformiste che dialoghino con il M5stelle». «Per quanto ci riguarda come Giovani Democratici, circolo cittadino di Cosenza, riteniamo non ci sia altro tempo da perdere. A tal fine, abbiamo inteso farci promotori attraverso la convocazione dell’assemblea del nostro circolo di un confronto aperto con tutti i rappresentanti istituzionali del partito (eletti al parlamento e Consiglio regionale, presidente della Provincia, consiglieri comunali di Cosenza), con i commissari regionale e provinciale del PD, Graziano e Miccoli». L’assemblea è convocata per domenica 25 aprile alle ore 17.00.

La lettera di Giudiceandrea

«Carissimi, Nel ringraziarVi per l’onore ricevuto al momento della nomina, Vi rappresento la mia irrevocabile volontà di recedere dall’incarico a suo tempo ricevuto, teso all’epoca nell’opera di ricostruzione del tessuto connettivo del PD con la società ed il territorio cosentini. La pandemia ed i più recenti “freni” alle attività politiche del coordinamento non hanno impedito al sottoscritto di operare nell’immediato per dotare la federazione di Cosenza di una sede più prestigiosa ed autonoma sul “salotto buono” della città e di portare quasi quotidianamente il Partito Democratico al centro della discussione politica cittadina, provinciale e regionale, spesso rimanendo voce unica di opposizione al centrodestra che ancora oggi guida la Regione e la città capoluogo. Gli uomini e le donne del coordinamento, almeno quelli che hanno partecipato con passione ad ogni discussione o elaborazione di documenti volti a mantenere vivo il Partito in ogni territorio, hanno contribuito alla mia crescita politica ed umana e per questo non posso che ringraziarli, uno ad uno, una per una. Non posso però non rilevare, per schiettezza e verità, il mio rammarico per non aver potuto più, dalle amministrative di ottobre avere un’agibilità politica libera e vivace, culminata con un invito reciso a cessare ogni discussione politica anche all’interno della chat ufficiale del coordinamento dei forum. E’ evidente che la “pietra d’inciampo”, la “nota stonata” era ed è rappresentata dal sottoscritto e ritengo non per qualità o velleità particolari, ma evidentemente la mia figura il mio “eccesso di movimentismo”, come detto fuori dai denti da qualcuno, non collideva nè collima col “disegno politico” di una parte del PD cosentino. Ed allora nell’interesse preminente del Partito che sento ancora mio come comunità d’appartenenza, non posso che cedere il passo, restituendo a Marco Miccoli la carica oramai solo onorifica con la quale la segreteria nazionale di Zingaretti aveva voluto gratificare il mio sacrificio alle recenti elezioni regionali ed il pure ottimo risultato di voti riportato, nonostante la sconfitta della coalizione a guida Callipo. Voglio sperare che chiunque proseguirà questo percorso possa riavvolgere il nastro e ripartire da prima della pandemia, ricostruendo sulle macerie lasciate a San Giovanni in Fiore, abbattendo finalmente le scellerate alleanze di Casali del Manco o Amantea e tutti i percorsi intrapresi a volte contro figure giovani ed autorevolissime, solo per compiacere i preposti locali al capoarea di turno. Con il rammarico che a guidare il Partito non ci sia più Zingaretti e l’augurio che con la guida di Letta possiate fare di più e meglio, sempre nell’interesse di questa terra, svincolando finalmente il partito dagli interessi di bottega ed evitando di indossare questa o quella casacca, rispondendo solo al bisogno primario di restituire felicità e benessere al popolo, persino a quello calabrese».

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