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sanità in affanno

All’Asp di Cosenza tira aria di dimissioni

Troppe le questioni irrisolte e poco tempo a disposizione. L’emergenza resta la priorità. Qualcuno pensa ad un passo indietro

Pubblicato il: 24/04/2021 – 16:30
di Fabio Benincasa
All’Asp di Cosenza tira aria di dimissioni

COSENZA L’aria è tesa negli uffici dell’Asp di Cosenza, qualcuno sussurra la parola dimissioni, qualcun altro è sicuro si tratti solo di un brutto momento. Nessun rifermento al presidio permanente dei “Calabresi in mobilitazione per la sanità pubblica”, la loro pacifica e silenziosa occupazione non ha minimamente smosso il ministro della Salute Speranza e non sembra catturare l’attenzione da parte dei vertici della sanità cosentina. Anzi negli uffici semi vuoti (il personale è ridotto all’osso) la presenza dei manifestanti rende meno sole le poche unità impegnate tra pc e faldoni. Il commissario Vincenzo La Regina è consapevole di avere ereditato una situazione disastrosa: legata in parte agli insormontabili problemi economici dell’Azienda sanitaria di Cosenza ed ovviamente all’emergenza Covid che da settimane ha messo in ginocchio l’intera provincia bruzia. Un manager come lui, che vanta una lunga esperienza nel settore sanitario, non pensava certo di trovarsi alla guida di un’azienda così in difficoltà. Appena insediato, la Procura guidata da Mario Spagnuolo ha chiuso l’inchiesta “Sistema Cosenza” sulla presunta mala gestio dell’Asp bruzia e ricordato – qualora ve ne fosse bisogno – la mole di debiti accumulata e i bilanci farlocchi e non presentati negli ultimi anni. Neanche il tempo di sistemare la scrivania, raccogliere i cocci e le idee che il Covid si è presentato minaccioso alle porte degli ospedali cosentini, travolti dalla virulenza delle varianti e dal numero di contagi e ricoveri schizzato in pochi giorni. Nel mezzo, le difficoltà di una campagna di vaccinazione che prosegue lenta con i soliti intoppi, le continue sollecitazioni della Conferenza dei sindaci cosentini che chiedono a gran voce una inversione di tendenza e i tempi stretti che hanno imposto al commissario di stilare ed approvare (non senza polemiche) l’atto aziendale. «Questa è un’azienda maledetta – aveva tuonato il commissario in una intervista al Corriere della Calabria – con un gruppo di persone come il direttore amministrativo Maurizio Friolo e il direttore sanitario, Martino Rizzo, stiamo provando a reindirizzarla sulla giusta via». Tentar non nuoce, ma forse perseverare è diabolico.

La tempesta improvvisa

Vincenzo La Regina insieme ai suoi due fedelissimi direttori ha accettato di prendere in mano un timone che scotta e guidare la sua nave nel bel mezzo di una tempesta improvvisa. Gestire la mobilità passiva che continua a crescere, lavorare senza donne e uomini, mezzi e strutture è compito assai arduo. «Ho trovato una situazione drammatica», aveva raccontato il commissario in una delle prime interviste concesse ai giornalisti calabresi. Il nodo più importante però riguarda i bilanci. La Regina ha costituito una task force con Agenas, Regione, e un gruppo di avvocati dell’azienda per quantizzare il debito accumulato dal 2015 ad oggi, misurare il peso del contenzioso dei pignoramenti ed avviare un percorso virtuoso. Ma il tempo non gioca a suo favore. La Corte dei Conti ha chiesto la contabilizzazione e l’approvazione dei bilanci riferiti anche agli anni oggetto di indagine della Procura, imponendo al commissario un tempo limitato. Troppo pochi i mesi concessi, e per questo il commissario ad acta Longo si è diretto (dopo alcune sollecitazioni) nella Capitale per chiedere a chi di dovere di concedere qualche settimana in più. D’altro canto, apporre la firma ad un documento così importante impone scelte ponderate e non frutto di decisioni affrettate e superficiali. Quanto accaduto in passato, è ovvio, non deve più ripetersi. Dai bilanci, infatti, dipendono mission e vision dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Non si parla solo di un mero e approssimativo elenco di numeri e conti, ma quantizzare debiti e crediti permetterà all’Asp di programmare meglio il futuro, consapevole dei limiti da superare e delle eventuali opportunità da cogliere.

Le dimissioni: pensate, accantonate e ancora possibili

Il quadro, fin qui descritto, è chiaro. La decisione del ministero sul possibile ma non scontato rinvio dei termini per l’approvazione dei vecchi bilanci è elemento cardine del futuro impegno di La Regina, Friolo e Rizzo. Una risposta negativa da Roma, porterebbe ad un inevitabile addio e spingerebbe, di fatto, l’Asp nel baratro. Nel frattempo, però, si inseguono le voci su un possibile passo indietro del direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Maurizio Friolo, prima del responso romano. Manager con esperienze nella sanità pugliese, soprattutto all’Asl di Brindisi, nelle ultime settimane avrebbe pensato di farsi da parte. Le promesse e le garanzie ottenute prima di accettare l’incarico non sono state evidentemente mantenute. Resta da capire se i pensieri del direttore siano solo una naturale conseguenza delle enormi difficoltà incontrate lungo questo tortuoso percorso e se ci sia ancora la convinzione di poter rimettere in piedi la baracca e rispondere alle tante emergenze di un’azienda in ginocchio. E chissà cosa pensa di tutto questo, Martino Rizzo. Il direttore sanitario, incalzato dopo la nomina ricevuta da La Regina, aveva risposto senza indugi: «La sfida da vincere è ricostruire ed allo stesso tempo fornire servizi». 

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