CATANZARO Si profila il processo di appello per l’ex presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, condannato lo scorso mese di novembre in primo grado con rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi di reclusione nell’ambito dell’inchiesta Genesi, ma assolto dal capo di accusa relativo alla corruzione in atti giudiziari in cambio di favori sessuali. Da una parte la Dda di Salerno ha impugnato l’assoluzione decisa dal gup per un capo di imputazione ritenendo che vi sia stata «un’errata applicazione della legge penale, una lettura fuorviante della norma sulla corruzione in atti giudiziari». Dall’altra la difesa dell’ex giudice, gli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro, hanno presentato appello per la sentenza che ha condannato Petrini. In primo grado il gup Vincenzo Pellegrino aveva assolto Petrini dalle accuse di aver favorito l’avvocatessa Marzia Tassone in cambio di prestazioni sessuali. Il gup di Salern aveva sottolineato che «gli elementi costitutivi del reato oggetto di imputazione sono radicalmente inesistenti». Ora però con il ricorso presentato dalla Dda il caso sarà discusso dai giudici della Corte d’Appello. Per i pm infatti «si delinea pienamente la fattispecie della corruzione in atti giudiziari».
x
x